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Ultras Inter, rapporto di sudditanza tra la Nord e il club: pressioni anche su Simone Inzaghi

Ultras Inter, pressioni su Simone Inzaghi ma anche vecchi giocatori come Zanetti e Materazzi per avere i biglietti

Ci sarebbero state anche “pressioni su vecchi calciatori, Materazzi- Zanetti” e sull’allenatore Simone Inzaghi da parte di Marco Ferdico, uno degli ultrà arrestati, per ottenere più biglietti possibili per l’ingresso alla finale di Champions League Inter-Manchester City.

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Scrive il gip Domenico Santoro: “Nell’approssimarsi dell’evento sportivo, erano state rilevate delle criticità che avevano creato disappunto nel direttivo interista in quanto, inizialmente era stato raggiunto un accordo con gli SLO (i funzionari della società che trattano con la curva, ndr) della squadra per ottenere 1500 biglietti da porre in vendita per la sola curva; tuttavia, la società nerazzurra aveva messo a disposizione un quantitativo più esiguo di titoli d’ingresso, corrispondente a 800 biglietti. Pertanto, Ferdico, consapevole che gli introiti che avrebbe potuto acquisire dall’evento sportivo sarebbero stati ingenti, non aveva esitato a esternare forti pressioni sullo SLO dell’Inter, Claudio Sala, su giornalisti (Barzaghi), su vecchi calciatori (Materazzi, Zanetti-dirigente Inter), sull’allenatore (Inzaghi) chiedendo la ratio della scelta societaria e minacciando la possibilità che il tifo organizzato da lui rappresentato, la Curva Nord, potesse decidere di non presenziare e non tifare la squadra, ventilando l’ulteriore eventualità che questo potesse accadere non solo alla finale di Champions ma anche a quella di Coppa Italia che si sarebbe disputata da lì a pochi giorni”.

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Nei confronti degli ultrà indagati l’Inter era in un rapporto di “sudditanza”.  "Le indagini condotte  - continua Santoro - hanno evidenziato che la società interista si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur ob torto collo. Le conversazioni e le attività di indagine qui di seguito riportate concernono gli anni 2019 e 2020, ma la situazione, ad oggi, non è per nulla mutata (se non peggiorata)”. 





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