Sport

Wimbledon 2020 cancellato per il coronavirus. L'annuncio di Roger Federer dopo la notizia

Tennis, Wimbledon nel 2020 non si gioca. Us Open non si arrende, polemiche sul Roland Garros

Wimbledon 2020 cancellato per il coronavirus, Roger Federer: "Ci vediamo a Wimbledon 2021"

Roger Federer, dopo aver appreso la decisione di cancellare Wimbledon 2020, su Twitter ha subito scritto: "Devastato". Sotto il messaggio: “Non esiste una gif per esprimere ciò che sento. Stiamo attraversando momenti difficili, ma ne usciremo più forti". Poi però su Instagram il tennista svizzero ha annunciato: "Non vedo l'ora di tornare a Wimbledon nel 2021". L'assalto al suo nono Wimbledon quindi ci sarà: Federer sarà quasi 40enne (li compirà a inizio agosto), ma ancora pronto a giocarsi il titolo dello Slam sull'erba contro Djokovic, Nadal e i grandi del tennis mondiale. 

Wimbledon 2020 cancellato per il coronavirus, Serena Williams choccata

Serena Williams ha avuto una reazione simile a quella di Roger Federer all'annuncio della cancellazione di Wimbledon: "Sono scioccata". Tono simile quello della campionessa uscente sull'erba londinese, Simona Halep: "Sono triste nel sentire che Wimbledon quest'anno non si giocherà. La finale dello scorso anno sarà per sempre uno dei momenti più felici della mia vita ma stiamo affrontando qualcosa più grande del tennis, Wimbledon tornerà. Questo significa che dovrò attendere più a lungo per difendere il mio titolo".

Wimbledon 2020 cancellato per il coronavirus

Wimbledon quest'anno non si giocherà. L’edizione 2020 del Major londinese è stata ufficialmente cancellata a causa della pandemia di COVID-19.  E' la prima volta che Wimbledon si ferma dai tempi della II Guerra Mondiale.  I biglietti saranno rimnorsati. ATP e WTA hanno annunciato la sospensione del circuito fino al 13 luglio: salta dunque tutta la stagione su erba ad eccezione del torneo di Newport. "I 134esimi Championships si svolgeranno dal 28 giugno all'11 luglio 2021. Abbiamo pensato soprattutto alla salute e alla sicurezza di tutti coloro che partecipano a Wimbledon: dal pubblico britannico ai visitatori da tutto il mondo, dai giocatori agli ospiti, al personale, ai volontari, ai partner e ai residenti locali. E' una decisione che non abbiamo preso alla leggera ma in seguito ad un'attenta e approfondita considerazione di tutti gli scenari. Riteniamo che sia giusto annullare i Championships quest'anno per concentrarci su come possiamo utilizzare le nostre risorse per aiutare le nostre comunità locali e non solo", le parole di Ian Hewitt, presidente di Aeltc, l'All England Club. che ospita il torneo più famoso al mondo.

Tennis: Us Open 2020, gli americani non si arrendono

Salta dunque lo Slam sull'erba, resta da capire cosa decideranno di fare allo Us Open. Il direttore esecutivo della Usta, Danny Zausner, ha spiegato che il torneo sul cemento americano "dovre tenersi come previsto" a partire dal prossimo 24 agosto. "Stiamo lavorando giorno dopo giorno - ha aggiunto Zausner - come se il torneo dovesse svolgersi come previsto e speriamo di poter godere tra cinque mesi della gioia di vedere i giocatori allenarsi e giocare sui nostri campi". Gli organizzatori vogliono provare a giocare il torneo di Flushing Meadows dopo aver annunciato che le strutture dei campi coperti sarebbero state messe a disposizione dei servizi sanitari per realizzare 350 posti letto destinati a malati "non covid-19". E che le cucine del Billie Jean King Tennis Center avrebbero prodotto 25.000 pasti al giorno per pazienti, lavoratori, volontari e ragazzi delle scuole di New York. 

Roland Garros 2020 in autunno, ancora polemiche

Roland Garros ancora tra le polemiche dopo la decisione dei francesi di spostare lo Slam sulla terra battuta a fine settembre una settimana dopo la teorica conclusione dello Us Open. "Non ci sorprende il fatto che saremmo stati molto criticati dalla stampa. Abbiamo la priorità di mantenere il torneo, perché annullarlo significherebbe per noi perdere 260 milioni e per i club perderne 100. Sono in ballo migliaia di posti di lavoro", ha spiegato a L'Equipe il direttore tecnico della FFT, Lionel Maltese. "Ci siamo mossi su date che sarebbero state nel mirino anche di Wimbledon e dello US Open, senza trascurare il Masters 1000 di Miami che ci stava pensando. Sapevamo anche che posizionarci in anticipo rispetto agli altri ci sarebbe costato critiche a livello mediatico“.