Viaggi
Idee per la ripresa del turismo d'oltremare
di Dom Serafini
"Per invogliare e rassicurare i turisti sarebbe meglio utilizzare i 60.000 assistenti civici volontari reclutati dal Ministro Boccia"
Con l’arrivo dell’estate e la ripresa degli spostamenti emergono due tipi di richiesta post-lockdown: una da chi vuole andare in vacanza, e l'altra dagli operatori turistici che vogliono attirare vacanzieri stranieri. In mezzo c'é ancora l’ingombrante presenza del COVID-19, che invece richiede:
*Sicurezza nei viaggi aerei e negli aereoporti (che a loro volta seguono una propria lista di misure precauzionali).
*Controlli medici ai viaggiatori negli aereoporti di partenza e arrivo.
*Quarantena.
Iniziamo da quest'ultima, visto che é l’elemento principale per frenare la decisione di partire per una vacanza in un paese straniero. Se il paese di destinazione richiedesse ai visitatori provenienti da aree problematiche (quali potrebbero essere Usa o Canada) di osservare 14 giorni di quarantena, la vacanza verrebbe sicuramente rimandata a tempi migliori.
Se all'arrivo la quarantena non fosse richiesta, al turista straniero bisognerebbe assicurare che l'aereoporto di destinazione sia attrezzato per controllare lo stato di salute dei passeggeri, specialmente se in arrivo da aeree problematiche. Sarebbe necessario effettuare a ciascun viaggiatore aereo in arrivo un tampone, con risultati ottenuti in breve tempo mentre il passeggero aspetta in un'area riservata e sicura, provvista di servizi: bagno, ristoro, edicola... Al passeggero dovrebbe essere richiesto un documento medico che attesti di non essere positivo al coronavirus alla partenza.
Se all'arrivo il passeggero dovesse rivelarsi positivo, il team aereoportuale dovrebbe essere in grado di fornire l'assistenza per organizzare la quarantena in base alle necessitá del viaggiatore (in albergo o in casa), oppure per organizzare il rientro immediato. Senza la disponibilitá di questi servizi, uno straniero non rischierebbe di partire per un viaggio.
Per il turista che soggiorna in albergo, questo deve essere in grado di offrire regolarmente non solo la sanificazione dei locali, ma anche un servizio adeguato in caso di contagio e quarantena, in sicurezza e comfort. E, in casi estremi, saper occuparsi delle necessarie procedure per coordinare il ricovero in ospedale.
Infine, per invogliare e rassicurare i turisti (il settore turistico in Italia genera direttamente piú del 5% del Pil nazionale ed il 13% con quello generato indirettamente), sarebbe meglio utilizzare i 60.000 assistenti civici volontari reclutati dal Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, negli aereoporti, per assistere i turisti in arrivo, e nelle localitá turistiche, per gestire le "Situation Room" operative 24/7 a cui appoggiarsi nelle eventualitá di contagi, ricoveri, pratiche amministrative e supporto logistico quotidiano per la spesa, medicinali e servizio medico.