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Non solo mafia. Capaci diventa meta turistica

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Di Eduardo Cagnazzi  

Capaci entra a far parte dei circuiti turistici della Sicilia. Tristemente nota per l’attentato del 23 maggio 1992 nel quale persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie e tre agenti della scorta, la cittadina siciliana si avvia ad entrare nei circuiti d’arte della Regione. Vi entra insieme ad un’altra località dell’altro versante del litorale palermitano, Altavilla Milicia. Due lembi di territorio ricchi di siti artistici e religiosi, di colori e profumi ed impastati di tradizioni e sapori.

L’iniziativa è dell’Associazione di imprenditori locali Terra Damare con il progetto Country Side Tour concepito per raggiungere due significativi obiettivi mettendo a frutto fondi europei per 450mila euro: fare da guida e orientamento ai processi di sviluppo delle imprese del luogo che questa identità costruiscono ogni giorno, ognuna con il proprio lavoro, e fare in modo come questa terra, che fu frontiera e luogo di passaggio, oggi valga la meta di un viaggio all’insegna di percorsi paesaggistici, artistici e religiosi. “Il progetto di Terra Damare è realizzato nell’ambito del Psr della Regione Siciliana per lo sviluppo rurale, della pesca mediterranea, dell’artigianato e per la creazione di itinerari turistici in grado di associare la tradizione e le tipicità locali ai luoghi di produzione ed attrattivi del territorio”, spiega Luigi Amato, coordinatore tecnico del progetto e consigliere del Gal Golfo di Castellammare, il gruppo d’azione locale che ha speso e rendicontato più del 95% dei fondi europei della programmazione 2007-2013, uno dei pochi in Italia a raggiungere quest’obiettivo.

“E’ un’iniziativa -aggiunge- resa concreta con fondi regionali di provenienza comunitaria, concepita per quei territori che non rientrano né nei Gruppi di azione locale, né nei programmi Leader, ma per quelle realtà che hanno molte cose in comune per la crescita del reddito della popolazione e per l’occupazione. In questo senso, sia la normanna Altavilla Milicia che Capaci possono giocare le loro carte per la creazione di attività produttive legate a un turismo non solo balneare, ma più continuativo e meno invasivo, rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni antiche”. L’obiettivo prioritario è proprio questo, puntualizza Annamaria Ulisse, presidente di Terra Damare: “Mettere queste due località nei circuiti delle città d’arte, orientandone i flussi verso la scoperta di una vacanza alternativa a quella classica, promuovendo la creazione di strutture ricettive, dando vita a nuovi posti di lavoro attraverso un processo di formazione dei giovani nel campo dell’accoglienza e di aggregazione tra imprese. Che non è poca cosa per due paesi che hanno visto emigrare negli anni gran parte della popolazione residente.

Non un turismo fatto di grandi numeri, ma di qualità basato su cucina, tradizioni, arte e cultura: quattro filoni che si possono ben racchiudere nel cluster della biodiversità dei luoghi e che possono consentire ai visitatori di immergersi in un’esperienza tipicamente mediterranea. Da una parte, Altavilla Milicia con la sua struttura urbanistica a scacchiera che domina dall’alto un paesaggio multicolore che si estende da Capo Zafferano a Cefalù, fino alle Eolie, meta di pellegrini al Santuario della Madonna della Milicia; dall’altra, Capaci con il suo bianco litorale lungo più di tre chilometri e ricovero di Santa Rosalia che vi dimorò in una grotta.