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Finanza

Le precedenti consultazioni sulla direttiva europea riguardante i Prospetti KID (KIID in Italia) e PRIIPs hanno mostrato l’opportunità di migliorare i contenuti esposti al grande pubblico e conseguentemente la necessità di rivedere le norme applicabili ai prospetti sintetici, in particolare per quanto riguarda il concetto di informazione chiave e la loro utilità per gli investitori privati. Norme in materia di sintesi dovrebbero ora essere rivisti soprattutto in relazione alla vendita al dettaglio di prodotti preconfezionati e il PRIIPs relativi ai Prodotti di investimento basati sulle assicurazioni.

Già nello scorso dicembre avevamo affrontato l’argomento dei KID che, una volta messi a punto e attuati, si proponevano di fornire agli investitori privati dell'UE informazioni consumer-friendly per consentire agli investitori al dettaglio di capire e confrontare prodotti pre-confezionati da banche e compagnie in tutta l'UE.

 

Steven Maijoor, presidente del comitato misto, affermava: "La consultazione di oggi è un importante passo in avanti per gli investitori al dettaglio dell'UE, per definire proposte chiare sul contenuto del KID, che mirino a migliorare la tutela e la trasparenza di tutti i prodotti di investimento. Le proposte si avvalgono dei contributi che le autorità di vigilanza europee hanno già ricevuto per i due precedenti Papers” e proseguiva “La normativa KID, una volta completata, mira a salvaguardare gli interessi degli investitori al dettaglio, garantendo che ricevano informazioni sufficientemente chiare, concise e comprensibili per consentire loro di prendere decisioni di investimento più consapevoli."


E’ ormai comunemente accettato che la sintesi del prospetto sia utile agli investitori privati, in quanto è l'unica parte del prospetto che sono propensi a leggere. La sintesi, se efficace, è considerata uno strumento essenziale di tutela degli investitori. Però la sintesi del prospetto come esiste oggi è troppo lunga, ingombrante, troppo dettagliata e in fin dei conti illeggibile. Sembra troppo simile a un mini prospetto ed è scritta in linguaggio giuridico che non è comprensibile per la stragrande maggioranza degli investitori individuali. Nel complesso, si aggiungono costi di stesura per le imprese, senza alcun beneficio significativo per gli investitori.

Invece di una raccolta di dettagli legali, le informazioni fornite devono essere pertinenti, chiare, standardizzate, scritte in un linguaggio semplice e di lunghezza limitata, altrimenti i potenziali investitori finiranno sempre a non leggerle. Gli emittenti hanno dimostrato la loro capacità di redigere materiali di marketing accessibili e di facile lettura: dovrebbero adottare lo stesso approccio nella sintesi del prospetto, pur rispettando il principio di inserire le informazioni chiave sulla società, le sue operazioni, i rischi e l'offerta specifica, e fornendo le informazioni in modo equo, equilibrato e comprensibile.

Le più importanti associazioni europee a tutela di risparmiatori e investitori hanno contattato l’europarlamentare Philippe De Backer, relatore al Parlamento Europeo per la revisione della direttiva sul prospetto, che sarà in discussione in commissione ECON nel corso dei prossimi mesi, sottolineando quanto diventi fondamentale per gli investitori privati la chiarezza di questi prospetti, sia per le azioni, sia per le obbligazioni. Punto focale è l’esposizione dei contenuti in modo breve e semplice, seguendo la proposta della Commissione Europea.

Paolo Brambilla

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