Affari Europei
Brexit, primo ok al deal di Johnson. Ecco che cosa prevede la legge
Brexit: primo voto a Westminster sull'accordo di Johnson
Il primo ministro britannico, Boris Johnson, forte della nuova maggioranza di 80 seggi alla Camera, ha iniziato oggi l'iter per far ratificare entro gennaio il Withdrawal Agreement Bill, la legge di attuazione dell'accordo di Brexit rinegoziato parzialmente con Bruxelles, a ottobre scorso. Il testo che i Comuni hanno votato oggi, in prima lettura, ha alcune modifiche significative rispetto a quello per cui si era battuto senza successo BoJo a ottobre, in Parlamento, quando non poteva contare di una maggioranza cosi' solida. Cosa contiene il testo, lungo 535 pagine? Di fatto conferma che la Brexit sara' il 31 gennaio, data dopo la quale si apre il "periodo di transizione", in cui nonostante l'uscita dalla Ue il Regno Unito rimarra' nel mercato unico e nell'unione doganale fino alla fine del 2020, per avere tempo di raggiungere un accordo commerciale con Bruxelles. Il Withdrawal Agreement Bill riguarda anche temi come i diritti dei cittadini europei nel Regno Unito e dei britannici nell'Ue, il 'conto' che Londra deve pagare per onorare i suoi impegni con l'Unione, e la soluzione trovata per mantenere aperta la frontiera nell'isola dell'Irlanda.
DIRITTI DEI CITTADINI E IL 'CONTO' DEL DIVORZIO
I 3,2 milioni di cittadini europei che vivono nel Regno Unito e l'1,2 milioni di britannici residenti nel continente potranno continuare a studiare e lavorare, ricevendo sussidi e riunendosi alle loro famiglie come ora. Il Regno Unito rispettera' gli impegni finanziari adottati nel quadro dell'attuale bilancio europeo (2014-2020), che riguarda anche il periodo di transizione. In cambio beneficera' dei Fondi Strutturali europei e della Politica agricola comunitaria. Londra continuera' a pagare il suo contributo finanziario senza pero' partecipare ai lavori delle istituzioni ne' partecipare alle loro decisioni.
PERIODO DI TRANSIZIONE
Il testo prevede un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2020, durante il quale i britannici continueranno ad applicare e a beneficiare delle norme europee. La transizione cerca di evitare una cesura netta ed e' pensata soprattutto per le aziende e per avere il tempo di negoziare la futura relazione tra Londra e l'Ue. Novita' espressamente voluta da Johnson e' il divieto di prorogare, oltre la fine del 2020, il periodo di transizione (in precedenza, previo accordo di entrambe le parti, era prevista la possibilita' di una proroga, ma una sola volta, di altri due anni). La modifica apportata da Johnson mette maggiore pressione sui negoziatori che hanno ora un orizzonte piu' ristretto per arrivare a un accordo di libero scambio. Non si tratta, comunque, di un divieto irreversibile: Johnson puo' rivedere la scadenza decidendo di emendare la legge nel corso del 2020, ma puo' farlo solo entro giugno. Le altre novita' rispetto al testo votato a ottobre mirano per lo piu' a ridurre i poteri dei deputati sul processo di Brexit; inoltre, Downing Street non avra' bisogno di fare rapporto ogni tre mesi sui progressi dei negoziati con la Ue. L'impegno del Regno Unito a siglare un accordo con Bruxelles sui ricongiungimenti dei rifugiati minorenni, nel Regno Unito e' stato eliminato, come pure la sezione relativa al rafforzamento dei diritti dei lavoratori, che era stata aggiunta appositamente per guadagnare l'appoggio dei laburisti 'brexiter'. Rispetto a quest'ultima clausola, il governo ha detto che trattera' la questione in una legge a parte. Il progetto di legge contiene anche disposizioni per permettere che i tribunali inferiori britannici, e non solo l'Alta Corte, possano annullare le sentenze della Corte di Giustizia europea.
IL CONFINE TRA IRLANDA DEL NORD E REPUBBLICA D'IRLANDA
Rispetto al disegno di legge bocciato a ottobre, rimane uguale il delicato punto sul confine tra Irlanda del Nord e Repubblica d'Irlanda, che BoJo aveva rinegoziato con Bruxelles dopo le dimissioni di Theresa May, eliminando formalmente il controverso 'backstop'. L'Irlanda del Nord rimarra' de jure nell'unione doganale britannica, uscendo in teoria dall'Ue come il resto del Regno Unito. De facto, pero', rimane nelle regole e norme del mercato unico Ue per almeno quattro anni, in modo possa rimanere aperta la frontiera terrestre con la vicina Repubblica d'Irlanda, Paese membro dell'Ue. Questo comportera' controlli tra l'isola della Gran Bretagna e l'Irlanda del Nord. Quando entreranno nell'Irlanda del Nord i prodotti proveniente da Paesi terzi, per esempio gli Stati Uniti, destinati a rimanere nella provincia, si applicheranno i dazi britannici. Al contrario se i beni arrivati dai Paesi terzi sono destinare a entrare nell'Ue attraverso l'Irlanda del Nord, le autorita' britanniche applicheranno i dazi dell'Ue. Per evitare il ritorno di un confine fisico tra le 'due Irlande', la frontiera commerciale e doganale dei due Paesi e' stata spostata nel Mar d'Irlanda, cioe' tra Belfast e la Gran Bretagna.