Affari Europei
Elezioni europee, ultimi sondaggi: May verso la debacle, Farage in testa
A due giorni dal voto europeo (nel Regno Unito si vota giovedì), il Brexit Party di Nigel Farage rimane in saldamente in testa ai sondaggi
BREXIT: SONDAGGIO EUROPEE, PARTITI DEL 'LEAVE' SUPERANO I 'REMAINERS'
A due giorni dal voto europeo (nel Regno Unito si vota giovedì), il Brexit Party di Nigel Farage rimane in saldamente in testa ai sondaggi, con in media il 32 per cento dei consensi. Non solo, come rileva l'analisi realizzata dal Daily Telegraph, sommando al partito di Farage le percentuali delle quali è accreditato l'altro partito apertamente pro Brexit, l'Ukip, il fronte del Leave si attesterebbe intorno al 35 per cento. Si tratta di un peso elettorale maggiore di quello di tutti gli altri partiti pro Ue messi insieme: Liberal democratici (15 per cento), Verdi (sette per cento) e ChangeUk (4 per cento), tutti a favore di un secondo referendum e della permanenza nella Ue, non andrebbero oltre il 26 per cento. L'analisi del Telegraph conferma anche che Conservatori e Laburisti saranno punti dal voto europeo, per la gestione della vicenda Brexit. Il partito della premier Theresa May si attesta tra il 10 e il 15 per cento, mentre il Labour di Corbyn oscilla tra il 15 e il 20 per cento.
BREXIT: BARNIER, 'OFFERTE A LONDRA TUTTE LE OPZIONI, PRONTI A NO-DEAL'
L'Unione Europea ha fatto di tutto per raggiungere un compromesso con Londra e ora si sta preparando allo scenario di un 'no-deal', una Brexit senza accordo. A dirlo è Michel Barnier, il capo negoziatore della Ue, in visita a Cipro. "Abbiamo offerto al Regno Unito tutte le opzioni, dal mercato unico all'unione doganale o a un accordo di libero scambio. Ora aspettiamo che il Regno Unito faccia chiarezza. Nel frattempo, continuiamo a prepararci per un no-deal. Questa non è e non sarà una scelta della Ue. Spetta al Regno Unito prendersene la responsabilità", ha detto Barnier parlando con i giornalisti, secondo quanto riporta la stampa britannica. "Oggi -ha aggiunto- le scelte fondamentali davanti alle quali si trova il Regno Unito rimangono le stesse: accordo, nessun accordo, nessuna Brexit". L'Unico modo per la Gran Bretagna di "garantire una transizione" ordinata, ha ribadito Barnier, è "ratificare l'accordo di recesso". A Londra, dopo il fallimento delle trattative bipartisan tra governo e Partito laburista, permane lo stallo politico. Al momento, l'accordo per la Brexit negoziato dalla premier Theresa May, già bocciato tre volte dalla Camera dei Comuni, non ha i voti necessari per l'approvazione del Parlamento.