Affari Europei
Eliseo, la Borsa di Parigi? Preferisce la sinistra. Ecco perché
Storicamente la Borsa di Parigi è sempre cresciuta di più coi governi di sinistra. Stavolta non ci sarà un socialista all'Eliseo. Ma tra Le Pen e Macron...
LA BORSA DI PARIGI? PREFERISCE LA SINISTRA
La Borsa di Parigi? Preferisce Emmanuel Macron nella corsa all'Eliseo contro Marine Le Pen. Ma, orfana di socialisti e repubblicani, in ogni caso sarà costretta a un salto nel vuoto. I numeri infatti fanno capire che storicamente la Borsa di Parigi sta meglio con i governi di sinistra rispetto a quelli di destra. Può sembrare un paradosso ma è così.
MAGGIORE CRESCITA DEL MERCATO CON I GOVERNI DI SINISTRA
In media l'Msci francese è infatti aumentato del 13% sotto i governi di sinistra e solamente del 2% sotto i governi di destra. Ciò significa che la destra francese non ha sempre avvantaggiato il contesto economico intenrnazionale. I due periodi più favorevoli nella storia del mercato delle azioni parigino si sono avute tra il 1984 e il 1986, sotto Laurent Fabius (+50%) e dopo la nomina di Bernard Cazeneuve lo scorso 6 dicembre (+36%). A destra è stato il governo Villepin a dare la progressione più forte nell'indice azionario con un più 22%.
LE PERFORMANCE PEGGIORI CON I GOVERNI DI DESTRA
Dal 1974 a oggi la borsa francese ha conosciuto solo quattro periodi negativi, e tutte le volte è accaduto sotto governi di destra. Si tratta del governo Raffarin (-2%), Chirac (-5%), con la peggiore performance durante il governo Fillon tra il 2007 e il 2012 (-11%). Ovviamente bisogna tenere conto anche delle congiunture economiche e non tutto può essere ricondotto alle azioni di governo ma è comunque un dato significativo.
CON MACRON O LE PEN SARA' UN SALTO NEL VUOTO. MA LE PROSPETTIVE SONO BUONE
E che cosa accadrà tra 2017 e 2022? Una sola cosa è certa. All'Eliseo non ci sarà né un presidente socialista né un presidente repubblicano. Il centrista Macron o l'estremista Le Pen? Secondo gli analisti la borsa di Parigi sta per vivere una buona congiuntura a prescindere da chi andrà all'Eliseo. Ma è chiaro che Macron offre più garanzie.