Ema a Milano, giallo sui documenti secretati
Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani
Lo scontro tra Italia e Olanda sulla sede dell'Ema si arricchisce di un nuovo capitolo. L'Agenzia europea del farmaco, che dovrà traslocare da Londra in vista della Brexit, potrebbe non avere un luogo nel quale insediarsi visti i ritardi del governo olandese nella costruzione dell'edificio che dovrà ospitarla. Ritardi che hanno spinto esecutivo italiano e comune di Milano a fare ricorso perché L'Aia non avrebbe presentato una candidatura veritiera. Emerge poi che un alto funzionario della Commissione europea, l'olandese Alexander Italianer, avrebbe accettato di secretare alcuni documenti presentati dai Paesi Bassi che riguardavano proprio la candidatura di Amsterdam per l'Ema.
"Cosa c'é scritto in quei documenti? E perché ne é stata chiesta la secretazione? La Commissione deve dare una risposta e per questo ho depositato una interrogazione urgente", spiega ad Affaritaliani.it Massimiliano Salini, eurodeputato di Forza Italia. "Con questa interrogazione urgente voglio fare luce sull'assegnazione dell'Ema ad Amsterdam che appare sempre più opaca".
Quali sono le ragioni dietro alla secretazione?
"Per ora non ci é stata fornita alcuna informazione sulla decisione della Commissione di secretare questi documenti. Sappiamo solo che a dare il via libera é stato un alto funzionario di nazionalità olandese".
Ci sono speranze che la decisione del Consiglio venga ribaltata?
"Non voglio farmi illusioni, ma é mio dovere percorrere tutte le strade possibili per difendere la candidatura di Milano, che con il Pirellone avrebbe già una sede adeguata e operativa per ospitare l'Autorità europea del farmaco".
Facciamo un passo indietro, quali sono i profili di incorrettezza sulla quale si sta puntando per far saltare l'assegnazione di Ema ad Amsterdam?
"Sono almeno tre le questioni aperte. La prima riguarda i documenti secretati, la seconda é invece strettamente legale. Oggi si sta chiedendo l'opinione del Parlamento europeo per modificare il regolamento che disciplina la decisione dell'assegnazione di Ema. Troviamo inconcepibile che si chieda all'Eurocamera un parere sulle regole ma non lo si abbia interpellato nella selezione stessa della città sede dell'Agenzia".
Qual é il terzo elemento sul quale state puntando?
"Si tratta dell'adeguatezza della candidatura. Nella sua presentazione Amsterdam aveva sottolineato che non aveva una sede pronta e che avrebbe approntato, a sue spese, una sede provvisoria. Ora veniamo a sapere che neppure la sede provvisoria é pronta e dunque bisogna fare chiarezza se il governo olandese sarà in grado di garantire il trasferimento del personale dell'Ema da Londra ad Amsterdam senza problemi, visto che una sede non c'é".
La stampa olandese collega questi ricorsi su Ema alla campagna elettorale italiana, é così?
"No, non é così. Stiamo semplicemente ribadendo che é veramente incredibile che una location come il Pirellone, perfetta per ospitare una agenzia come Ema e pronta all'uso, si sia trovata equiparata ad Amsterdam".
Di chi é la colpa?
"Certamente ci sono delle responsabilità a livello di Commissione, ma anche chi ha negoziato a livello di governo italiano la candidatura del Pirellone non é riuscito a farsi valere".