Affari Europei

Europee, Orban verso l'alleanza con Kaczynski in Polonia

Viktor Orban si avvicina a grandi passi alla Polonia. Pronta l'alleanza con Kaczynski

Elezioni Europee, Orban si avvicina all'alleanza con il premier della Polonia Kaczynski

Orban si avvicina a grandi passi alla Polonia. Fidesz, il partito del premier ungherese sta infatti discutendo un'alleanza con il partito al governo in Polonia Diritto e giustizia (Pis) di Jaroslaw Kaczynski in caso di espulsione dal Ppe. "I politici filo-migranti ci hanno attaccato nel Ppe - ha dichiarato Orban a una radio ungherese -, questi politici vogliono trasformare il Partito popolare europeo in un'organizzazione internazionale filo-migranti".

Secondo il leader di Budapest, "se dovesse accadere che avremo bisogno di iniziare qualcosa di nuovo e ciò è possibile che accadrà alla fine del dibattito che" potrebbe decidere "sulla nostra uscita dal Ppe, allora il primo posto dove poter negoziare sarà la Polonia". Orban tuttavia precisa che preferirebbe restare nel Ppe per "riformarlo" e "trasformarlo" per "permettere che al suo interno ci siano forze anti-migranti come noi". Il 20 marzo il Ppe discuterà la mozione presentata da alcuni partiti del gruppo che chiede l'espulsione di Fidesz". 

Elezioni europee, Weber prepara un viaggio in Ungheria per parlare con Orban. Riavvicinamento?

"Nei prossimi giorni voglio avere un colloquio di persona con Vikitor Orban a Budapest, perché voglio provare a fargli capire che per il momento è sulla strada di mettersi fuori dal Ppe". Lo ha detto il capogruppo del Partito Popolare, e candidato alle elezioni europee, Manfred Weber, intervistato dal domenicale di 'Die Welt'. "Non si tratta di un conflitto tra Paesi dell'Europa occidentale e dell'Europa orientale sulla politica di migrazione ma dei valori che il Ppe e la Ue rappresentano", ha aggiunto Weber - candidato del Partito popolare europeo alla presidenza della Commissione, finora portatore di una linea morbida con Orban - che nei giorni scorsi aveva posto una serie di condizioni poste al partito del primo ministro ungherese Fidesz per non essere espulso. Tra queste, la fine "immediata della campagna di fake news contro Jean-Claude Juncker", le scuse al Ppe e la fine delle pressioni per costringere l'Universita dell'Europa Centrale di George Soros a lasciare Budapest.