Affari Europei

Cambiamenti climatici, Europa fregata. Aumenta il commercio di gas serra

Secondo un recente report dell’EIA, il commercio illegale di HFC, potentissimi gas serra, nel 2018 è aumentato ulteriormente

AUMENTA IL COMMERCIO ILLEGALE DI GAS SERRA

Secondo un recente report dell’EIA, il commercio illegale di HFC, potentissimi gas serra, nel 2018 è aumentato ulteriormente, rischiando di compromettere la Strategia UE per combattere i cambiamenti climatici, oltre che falsare il mercato e ostacolare le tecnologie alternative.

IL TETTO UE AGGIRATO DAL COMMERCIO ILLEGALE

Con il Regolamento n. 517/2014, l’Unione europea ha fissato un tetto massimo al consumo di idrofluorocarburi (HFC), al fine di ottenere una loro riduzione del 79% entro il 2030, anticipando di fatto gli obiettivi definiti nel 2016 dall’emendamento diKigali al Protocollo di Montreal, approvato dopo ben 7 anni di negoziati, che prevede la loro eliminazione progressiva entro il 2050, azione questa che da sola contribuirebbe a ridurre di 0,5 °C il riscaldamento globale. Ma i dati sulla loro effettiva riduzione d’uso sarebbero compromessi dal commercio illegale. 

DA DOVE ARRIVANO I GAS SERRA ILLEGALI

“Fonti dell’industria italiana– si legge tra l’altro nel report riportato da Regioni e Ambiente – hanno indicato che gli HFC a mercato nero in Italia provengono da Albania, Malta, Polonia e Grecia (via Turchia). Una fonte ha dichiarato che i contenitori ISO di HFC illegali stanno entrando in Italia dalla Croazia, dichiarazione suffragata dal fatto che i dati commerciali cinesi indicano esportazioni in Croazia significativamente più elevate rispetto ai dati relativi alle importazioni della Croazia (ad esempio 480,8 tonnellate rispetto a 57,3 tonnellate nel 2017)”.