Toia: "L'Europa é pronta per la rivoluzione digitale"
La Commissione ha presentato un pacchetto di iniziative per accelerare la digitalizzazione dell'economia europea
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo di Patrizia Toia, eurodeputata e capodelegazione del Pd a Strasburgo
Obiettivo fondere l’economia digitale con l’economia reale, creando un cloud europeo che fornirà a 1,7 milioni di ricercatori e 70 milioni di professionisti della scienza e della tecnologia europei un ambiente virtuale per l'archiviazione, la gestione, l'analisi e il riutilizzo di grandi volumi di dati della ricerca. Perché il futuro della nostra economia è nel digitale e per questo la Commissione ha presentato dei progetti concreti per aiutare l'industria europea, le PMI, i ricercatori e le autorità pubbliche a trarre il massimo vantaggio dalle nuove tecnologie: un pacchetto di misure per sostenere e collegare le iniziative nazionali e per stimolare gli investimenti attraverso reti e partenariati strategici. Nel pacchetto anche misure concrete per accelerare lo sviluppo di norme comuni in cinque settori prioritari: 5G, cloud computing, internet delle cose, tecnologie dei dati e cibersicurezza.
L'Europa ha da sempre una base industriale forte e competitiva, ma per non perdere la sua leadership deve agire con un approccio globale, non deve perdere il passo e continuare a investire nelle tecnologie digitali per sfruttare appieno le opportunità che offrono, anche per le PMI: si pensi che la stima è che la digitalizzazione dei prodotti e dei servizi incrementerà le entrate annuali delle imprese di oltre 110 miliardi di EUR in Europa nei prossimi cinque anni.
Purtroppo i settori tradizionali come l'edilizia, il settore agro-alimentare, il tessile, la siderurgia e le PMI, sono ancora particolarmente indietro per quanto riguarda la trasformazione digitale.
Queste nel concreto alcune delle azioni presentate oggi: un coordinamento forte delle iniziative nazionali e regionali in materia di digitalizzazione dell'industria, mantenendo un dialogo continuo a livello europeo con tutte le parti coinvolte. Un piano per concentrare gli investimenti nei partenariati pubblico-privato dell'UE e incoraggiare fortemente il ricorso alle opportunità offerte dal piano di investimenti dell'UE e dai Fondi strutturali e di investimento europei. Un investimento di 500 milioni di euro in una rete paneuropea di poli di innovazione digitale (centri di eccellenza nelle tecnologie) in cui le imprese potranno ricevere consigli e sperimentare le innovazioni digitali. La definizione di progetti pilota su larga scala per potenziare l'internet delle cose, i processi produttivi avanzati e le tecnologie in ambiti quali città intelligenti, domotica, automobili connesse o sanità mobile. La proposta di una normativa adeguata alle esigenze future che faciliti il libero flusso dei dati e chiarisca i diritti di proprietà dei dati generati da sensori e dispositivi intelligenti.
Le misure proposte in totale sono 20 e seguono una roadmap serrata: dovranno essere tutte adottate entro il 2017 perché non c’è tempo da perdere.
Oltre a quelle citate, più di strategia, ce ne sono anche di molto concrete, come la creazione di uno sportello digitale unico che permetta agli utenti di ottenere tutte le informazioni, l'assistenza e i servizi di risoluzione dei problemi necessari a operare in modo efficiente a livello transfrontaliero. La connessione tra di loro di tutti i registri delle imprese e i registri fallimentari che dovranno essere collegati al portale della giustizia elettronica. L’aiuto agli Stati per lo sviluppo di servizi di sanità elettronica transfrontalieri come le prescrizioni e le cartelle cliniche elettroniche. La transizione verso gli appalti elettronici, le firme elettroniche.
Una nuova rivoluzione è possibile ed è quella digitale. L’Europa ci crede davvero, ora tocca anche agli Stati.