Affari Europei
Web tax, niente accordo Ue. Italia, Germania, Francia e Spagna fanno da sole?
Web tax: Italia, Francia, Germania e Spagna pronte ad andare avanti da sole se non c'è accordo all'interno dell'Ue
Cena informale a Tallinn: tra gli argomenti anche la web tax
Durante la cena informale di giovedì sera a Tallinn, i capi di Stato e di governo Ue hanno avuto una discussione approfondita su come portare avanti il lavoro del Consiglio europeo per indicare la direzione politica e le priorità dell'Unione. Al centro della discussione il futuro digitale. Secondo il premier estone Juri Ratas, il più giovane dei 28 (ha un anno in meno di Macron), "c'è così tanto da guadagnare da uno stile di vita digitale se lo facciamo nel modo giusto: tutti possono beneficiare della rivoluzione digitale, dal settore pubblico alle imprese, ma prima di tutto la gente, i nostri figli". Durante le diverse sessioni di lavoro, i leader discuteranno di come gestire la digitalizzazione della società e dell'economia europee e, anche se la presidenza estone non l'aveva inserita nell'agenda, anche la "web tax" e' stata rilanciata come tema del giorno in un documento preparato dai governi di Italia, Francia, Germania e Spagna in vista dell'appuntamento. Il formato sarà insolito: diversamente dalle precedenti analoghe occasioni e' infatti presente anche la premier britannica Theresa May, e questo escluderà il tema "Brexit" dalla discussione. L'unico leader assente è invece il capo del governo spagnolo Mariano Rajoy, impegnato in patria ad affrontare la complicatissima questione catalana.
Web tax: Gentiloni, possibile cooperazione rafforzata con Francia, Germania e Spagna
La "web tax" per i giganti di internet può essere decisa anche da un gruppo di paesi Ue con la formula della "cooperazione rafforzata" prevista dai trattati in mancanza dell'unanimita' a 28: lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni prima del "vertice digitale" di Tallinn. "E' un po' il senso del documento che i 4 paesi avevano concordato a fine agosto e hanno rilanciato per la discussione di oggi", ha osservato. "Non possiamo accettare l'idea che il diritto di stabilimento delle imprese, per quanto riguarda i giganti e le piattaforme del Web sia concepito come nell'era delle imprese che avevano fabbriche e lavoratori", ha spiegato Gentiloni. "Oggi - ha proseguito - ci sono alcune di queste grandi piattaforme che ci semplificano la vita e alle quali non vorremmo rinunciare per niente al mondo che tuttavia hanno volumi di affari strepitosi nei nostri Paesi". Quindi, ha concluso, "dobbiamo andare avanti sulla proposta della Commissione ma intanto i singoli paesi non solo possono ma devono lavorare in coordinamento tra loro anche nel senso di una cooperazione rafforzata". In tempi rapidi? "Se possibile", ha concluso.