Uomo palpeggiato, ha ragione Vannacci: siamo in "un mondo al contrario"
Il comandante dei vigili di Venezia è stato palpeggiato cinque volte sul sedere alla festa di Armani mentre parlava col sindaco Brugnaro: il caso
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C’ha proprio ragione il generale Vannacci con il suo libro “Il mondo al contrario”. A Venezia, durante una festa - sfilata di Giorgio Armani svoltasi sabato scorso nell’ambito della Mostra del Cinema è successo un caso strano ma ancor più strano è stato il comportamento della vittima. Il comandante dei vigili della città lagunare, Marco Agostini (62), un omone grande e grosso, è stato palpeggiato ben cinque volte sul popò da qualcuno alle sue spalle, sebbene fosse in alta uniforme con tanto di smoking e papillon e stesse parlando col il sindaco Luigi Brugnaro.
Il palpeggiato ha detto che “forse è stato un ragazzetto, un ventenne”. A quel punto Agostini ha lasciato la festa, madrina della serata era Sophia Loren, sorridendo per “evitare piazzate” e per “rispetto alla divisa” ma appena è tornato a casa ha fatto un post su Facebook raccontando tutto e poi confermandolo al Gazzettino. Poi però, il giorno dopo c’ha ripensato ed ha cancellato tutto perché a suo dire il post era stato male interpretato. Il comandante ha in seguito dichiarato di aver reso noto l’increscioso fatto perché ha provato quello che prova una donna palpeggiata sul sedere.
Questa vicenda ha dell’inverosimile e sembra più un film di Woody Allen o un episodio di Fantozzi. Se ad una persona normale accade un fatto come questo intanto cerca di individuare il responsabile, visto che l’azione è stata ripetuta ben cinque volte ma il fatto strano è che la palpeggiata multipla è avvenuta nei confronti del capo dei vigili di una delle città più importanti e note del mondo, alla presenza del sindaco.
Il post del comandante ha quindi provocato un danno di immagine a Venezia perché ora gli stranieri si sganasceranno dalle risate per decenni sull’episodio. Già la vediamo una copertina dell’inclemente Der Spiegel che mette il sederone del Capo Vigile con una mano spiattellata sulla natica, sullo sfondo di Venezia e della solita pastasciutta condita con una pistola.
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Ha ragione veramente Vannacci che ormai il mondo va alla rovescia. Il comandante, qualora non avesse gradito le attenzioni, doveva reagire bloccando tosto e lesto il molestatore e fermarlo per altri motivi, magari poteva dire che stava cercando di rubargli il portafoglio (siamo sicuri che non sia così?) vista la calca e la zona delicata attenzionata ma non certo spiattellare tutto su Facebook. Oppure gli avrebbe potuto appioppare un sano ceffone.
Giustizia sarebbe stata fatta ma lui non sarebbe finito al centro di battute, memi ed irrisioni cosmiche insieme all’immagine della città di Venezia e dell’Italia. Lo scrittore Fulvio Abbate ha postato: “Finalmente un capolavoro neorealista”. Altri, meno rispettosi, l’hanno chiamato “bocconcino” su Twitter e qualcuno ha proposto di metterlo in un calendario sexy di deretani maschili. Un altro ha lanciato l’idea che il toccatore sia stata invece la badante per vedere se era asciutto.
Ormai ogni giorno se ne sente una nuova, ma questa è troppo clamorosa e restituisce l’immagine di un mondo a scatafascio in cui neppure un uomo grande e grosso, che ricorda stranamente il protagonista della serie di fumetti “I Griffin”, è al sicuro dalla classica tastata di deretano. Se non si riesce a difendere lui che rappresenta il Potere cosa può fare un comune cittadino o peggio ancora una comune cittadina palpeggiata?