Frente a Guernica, la recensione di Affari. Un viaggio tra arte e disumanità
La pellicola dei registi Gianikian e Ricci Lucchi ad ogni fotogramma apre delle porte su nuovi mondi, spesso inediti, feroci e a tratti magici
Lucrezia Lerro
Frente a Guernica (Versione integrale) di Gianikian e Angela Ricci Lucchi al Festival del cinema di Venezia
“Frente a Guernica (Versione Integrale) è il nuovo film capolavoro di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, i cineasti di fama internazionale non solo hanno vinto Il Leone d’Oro nella Biennale d’Arte di qualche anno fa, ma anche il prestigiosissimo PREMIO FIAF, vinto da Scorsese, Bergman e pochi altri registi. Ma al di là dei riconoscimenti ricevuti, che non sono mai abbastanza per il lavoro magistrale della coppia di cineasti più rivoluzionaria della storia d’Avanguardia del cinema, e che per meglio definirli, se casomai fosse possibile, ricorro alle preziose parole del biografo Robert Lumley, che scrive nel libro dedicato a loro, “Entering the Frame”: “Due protagonisti del cinema d’avanguardia e d’arte visiva contemporanea. L’opera di una vita, politicamente radicale ed esteticamente rivoluzionaria.”
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E’ un’opera a strati il nuovo film di Gianikian e Ricci Lucchi, Un film che ad ogni fotogramma apre delle porte su nuovi mondi, spesso inediti, feroci e a tratti magici. Quest’anno nel vasto e importante programma della Mostra del Cinema di Venezia, 80esima edizione diretta dal bravissimo Alberto Barbera, il loro titolo è come una calamita, FRENTE A GUERNICA (VERSIONE INTEGRALE) di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, un film che già dal titolo è un’Opera d’Arte.
Altroché se Picasso l’avrebbe amato, avrebbe fatto dei nostri due cineasti, Yervant e Angela, meravigliosi dipinti, nessuno di noi ha un’immaginazione tanto potente da poter pensare quali sarebbero i ritratti di Picasso di Angela e Yervant… ma sono convinta che li avrebbe immortalati sulle sue tele semplicemente per ringraziarli per aver ideato dopo una visita al Museo Reina Sofia, e aver visto ancora una volta Guernica di Picasso, un’opera cinematografica di tale portata storica che non ha eguali nella storia del cinema di tutti i tempi. Stupenda la voce narrante di Lucrezia Lerro.
Soltanto il genio di Yervant Gianikian poteva arrivare tanto lontano e così in alto, lontano perché si parte dalla guerra civile spagnola del 1936, lontano perché racconta e fa rivivere storie di donne, bambini, uomini talmente sepolte che nell’attimo in cui ci sorprendono sullo schermo si rimane incantati, stregati, catturati. Il lavoro di Yervant è andato tanto in alto, ha raggiunto delle vette d’arte irraggiungibili da chiunque, perché è tale la maestria, l’invenzione e la poesia che non ci può essere un suo clone. Del resto l’autore insieme ad Angela Ricci Lucchi di film straordinari, e in cima alle classifiche dei film più importanti del secolo stilata dal New York times, come “Dal Polo all’Equatore,” o come “Pays Barbare”, soltanto per citare due colonne portanti del loro lavoro, Yervant e Angela non potevano che superare se stessi con quest’ultima sbalorditiva e magica creazione: FRENTE A GUERNICA (VERSIONE INTEGRALE.)
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Tanti i fotogrammi che andrebbero descritti, raccontati, un solo loro fotogramma ricavato dalla tecnica della camera analitica da loro ideata, vale più di tante fictions messe insieme e sparse per il mondo. Guardando il film, con un inizio esplosivo che in un solo fotogramma racconta tre anni di feroce pandemia, un pipistrello e una scimmia che sembrano quasi giocare, e che ‘gioco’ mortale ne è derivato da quell’incrocio? Tra l’altro Gianikian e Ricci Lucchi sono stati precursori e visionari anche in questo, quel fotogramma è del 1987. Molti anni prima che scoppiasse la pandemia. Ma i poeti si sa sono magici e visionari, come ben hanno scritto Rimbaud e Novalis.
Non voglio raccontarvi il film, qui non è possibile, perché qualsiasi racconto di “Frente a GUERNICA VERSIONE INTEGRALE) SAREBBE RIDUTTIVO E PERSINO OFFENSIVO, MA VI INVITO TUTTI E DICO PROPRIO TUTTI A vederlo perché dopo la visione si migliora, ci si sente nonostante la ferocia della guerra civile spagnola, e la distruzione di Guernica, e la disperazione di madri e figli, e soldati… dopo la visione del film si capisce meglio da che parte stare, questo film insegna, educa le coscienze a stare sempre e per sempre dalla parte dell’UMANITA’. E’ un film contro la disumanità, è un capolavoro, ripeto, che racconta ognuno di noi, le nostre fragilità, la sottomissione politica e sociale che tutti possiamo subire da che riveste ruoli di potere e comando politico, e questo vale per tutti i tempi.
E Gianikian e Ricci LUCCHI, FOTOGRAMMA DOPO fotogramma ce la fanno vedere in tutto il suo scempio la disumanità della guerra e della sopraffazione, ci mostrano chiaramente chi sta fuori dall’umanità. I nostri artisti dipingono un’opera immensa. Il bambino zingaro che chiede l’elemosina ad un occidentale, il bambino con tantissimi capelli e tantissime disperazioni, il bambino adolescente che lucida le scarpe allo stesso occidentale che poco prima ha dato l’elemosina ad un altro bambino.
Ecco che il lustrascarpe ha il sorriso dell’adulto mentre gli pulisce le scarpe, nello sguardo la purezza dell’infanzia, nel corpo l’adulto in divenire. E’ sottomesso all’occidentale, pulisce, lucida le scarpe, ma sorride all’obiettivo di chi lo sta riprendendo, un sorriso di sottomissione, di imbarazzo, di chi la sa già lunga sulla ferocia degli uomini?
Ma riparto dall’inizio, vale a dire dal titolo del nuovo film di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, FRENTE A GUERNICA (VERSIONE INTEGRALE), chi almeno una volta nella vita non si è trovato di fronte ad un’opera d’arte alla ricerca di emozioni, sensazioni, letture. Di solito i più curiosi davanti ad un’opera d’arte ricorrono ad una guida o a un’audioguida, molti invece si lasciano trasportare dal proprio istinto e guardano l’opera spesso increduli, meravigliati, spaesati, distratti o persino annoiati… ma cosa succede quando due maestri del cinema d’avanguardia si trovano di fronte a Guernica, di fronte all’opera di Picasso che ha un nome che evoca volti femminili, bellezze pittoriche? E invece quel lavoro racconta un dramma, la guerra civile spagnola, la distruzione dei fascisti di una città nel cuore della Spagna. Il film di Gianikian e Ricci Lucchi permette allo spettatore, sia del quadro che del loro lavoro cinematografico, di squarciare la tela di Picasso.
Se socchiudo gli occhi e mi pongo di fronte all’opera di Picasso al Museo Reina Sofia, dopo aver visto almeno una volta il film di Gianikian e Ricci Lucchi, ogni tessera che compone l’opera di Picasso mi trasporta in luoghi inimmaginabili, in mondi primitivi, e nel mondo attuale devastato dai rincari e dalle guerre. Il viaggio che questo film gioiello permette di fare allo spettatore è immenso. Grazie a loro non vedo l’ora di andare a vedere Guernica, di essere di fronte a Guernica e di leggere quell’opera drammatica attraverso i centinaia di migliaia di fotogrammi del film di Gianikian e Ricci Lucchi, un film che è un dipinto immenso di donne, bambini, luoghi impensabili, dalla Cina al Giappone, dalla Francia alla Spagna, questo film si tuffa nell’opera di Picasso e ci fa fare il giro del mondo in 126’ minuti di densità mai vista prima.
E’ un film sugli innocenti e per gli innocenti, i protagonisti sono le persone che popolano le città, i paesi, i microcosmi e i macrocosmi. E’ un film per i ribelli, i diseredati, per chi subisce l’arroganza e la sopraffazione della guerra. C’è una scena che mentre scrivo mi torna alla mente, le sarte che cuciono, le giovani e le meno giovani che pedalano con le macchine da cucire, che imbastiscono, che guardano lo spettatore dall’alto della loro innocenza.
Sono davanti all’opera di PICASSO, CONTINUO A GUARDARE LA TELA, NON POSSO SMETTERE DI PENSARE alla potenza del racconto sstrati del film di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, dopo averlo visto la tela di Guernica, il lavoro di Picasso ha un significato che mi sconvolge, che mi fa viaggiare dentro al fotogramma, come il titolo del libro di Lumley dedicato a loro, uno per uno, del loro straordinario film. Andate a vedere il film, e poi andate a vedere Guernica a Madrid, al Museo Reina Sofia.