Buonasanità
Tumori e...guarigione!
Secondo i dati dell'AIRTUM (Associazione italiana registro tumori) relativi al 2015, ogni giorno in Italia si scoprono 1.000 nuovi casi di cancro, con circa 363.000 nuove diagnosi di tumore l'anno! Ultimamente sono però complessivamente migliorate le percentuali di guarigione e l'Italia risulta al primo posto con sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi nel 63% delle donne e nel 57% degli uomini.
Merito soprattutto di una MAGGIORE ADESIONE ALLE CAMPAGNE DI SCREENING, che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, e della MAGGIORE EFFICACIA DELLE TERAPIE. Il tumore in assoluto più frequente è quello della mammella (14%), seguito da quello del colon-retto (13%), della prostata (11%) e del polmone (11%).
L'Italia ha una frequenza di neoplasie simile o più elevata rispetto ai Paesi Nord-europei e agli Stati Uniti. La mortalità per tumore è tuttavia in riduzione e i decessi risultano circa un terzo di quelli registrati nei primi anni 70.
La sopravvivenza, come anzidetto, è fortemente influenzata dalla DIAGNOSI PRECOCE (programmi di screening per il tumore della mammella, del colon-retto e della cervice uterina) e dalle NUOVE TERAPIE ONCOLOGICHE (farmaci a bersaglio molecolare).
Pur essendo il cancro la seconda causa di morte (30% di tutti i decessi) dopo le malattie cardiovascolari, i pazienti che sopravvivono a cinque anni dalla diagnosi hanno prospettive di vita vicine a quelle di chi non ha mai contratto una neoplasia.
Armi principali nella diagnosi precoce di molti tumori sono la PREVENZIONE PRIMARIA (stile di vita sano con abolizione del fumo, dieta corretta ed attività fisica costante) e lo SCREENING.
Nello specifico, eseguire la mammografia con cadenza biennale (tra i 50 ei 69 anni) per la diagnosi precoce del tumore del seno, il Pap test (tra i 25 e i 64) ogni 36 mesi per il cancro del collo dell'utero, il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci ogni 24 mesi (tra i 50 e i 69 anni) per le neoplasie del colon-retto, la vaccinazione contro il Papilloma Virus Umano (HPV) per la prevenzione del tumore del collo dell'utero.
Tuttavia, non sempre è possibile individuare la neoplasia in fase iniziale, come nel caso del cancro dell'ovaio non caratterizzato da sintomi precoci, per cui la diagnosi avviene in uno stadio avanzato. In tal caso i test genetici, attraverso un semplice prelievo di sangue, rappresentano un'arma per la sconfitta di questa neoplasia.
L'uso del test genetico consente infatti sia di sapere a quale farmaco la paziente sarà responsiva sia, in caso di positività alla mutazione genetica, di valutare le donne sane della sua famiglia per permettere di identificare la predisposizione di queste ad ammalarsi.
Grandi passi dunque nella lotta contro il cancro, dove tanto è dovuto all'IMPEGNO E ALLA DEDIZIONE COSTANTE DEI RICERCATORI ITALIANI!
Un doveroso tributo a quelle menti eccelse spesso costrette alla "fuga" all'estero, perché sottopagati in Italia e con pochi fondi a disposizione per la ricerca, sempre più provenienti questi dalle offerte di generosi cittadini!
Una "FUGA DI CERVELLI" valorosi, riconosciuti a livello mondiale, che realizzano grandi scoperte laddove sono consentite maggiori prospettive di studio e di carriera!
Orgogli nazionali di cui ahimè andar fieri a distanza, colpevoli soltanto di esser nati in un Paese da cui costretti a malincuore ad andar via perché tanto poco dedica ai fondi per la ricerca!