Cronache dal mercato dell'arte

Marini allo Spazio Garibaldi 95 di Roseto, con la personale Worldtype 2023

Di Milo Goj

Tra le installazioni, Marini presenta “XIV armchair”, un autentico trono ricoperto da una nevicata di lettere, omaggio a "Proust" di Mendini

Allo Spazio Garibaldi 95 di Roseto, la mostra personale di Lorenzo Marini

Si inaugura il 17 aprile, con un vernissage a inviti, la personale di Lorenzo Marini “Worldtype 2023”. La mostra, aperta al pubblico dal 18 al 30 aprile, è ospitata dal nuovo Spazio Garibaldi 95, a Milano. La location si trova nel complesso, appunto in corso Garibaldi 95, dove ha sede l'headquarters di Roseto, società specializzata nell'immobiliare di lusso e nelle locazioni di grande prestigio. 

La società milanese, in occasione del “Fuori salone del mobile” inaugura uno spazio espositivo per l'arte visiva con la personale di Marini. All'evento ha contribuito anche Federico Bianchi, capo dipartimento arte moderna e contemporanea della casa d'aste Art-Rite. La personale di Marini ha un pizzico di sapore di “mostra antologica”. 

Nel percorso espositivo sono presenti, infatti, due quadri del primo periodo del Maestro: due Advisual del 2014. Attraverso un processo semiotico di passaggio dal figurativo al plastico, in quel periodo del suo percorso artistico, Marini partiva idealmente da annunci pubblicitari. A questi toglieva scritte, immagini, e, in generale ogni elemento figurativo, per adattare il tutto alle pure categorie plastiche, eidetiche, cromatiche e topologiche.

Le altre opere, quadri e installazioni, mostrano invece l'evoluzione della Type art, il Movimento presentato al pubblico dall'artista nel 2016 con una personale al Palazzo della Permanente di Milano, e teorizzato l’anno successivo con il Manifesto per la Liberazione delle lettere. Che non sono più incatenate tra loro per dare vita a delle parole, ma vivono di vita propria e possono essere il soggetto di un'opera d'arte. Per dirlo con il linguaggio della semiotica, si tratta di fonemi, di tratti distintivi primari svincolati dall'obbligo di creare espressioni formanti.

Tra le installazioni, in anteprima assoluta, per la mostra presso lo Spazio di Roseto, Marini presenta “XIV armchair”, un autentico trono, ricoperto da una nevicata di lettere, che ricorda quelli regal-barocchi di Louis 14, ma che al tempo stesso è un omaggio alla poltrona Proust di Alessandro Mendini, di cui ricorre il 35esimo anniversario. Il pensiero sottostante è creare un'opera d'arte visiva, che può anche essere goduta con il corpo. Insomma, non una sinestesia, ma un'opera che può realmente essere colta attraverso due sensi differenti.

Punto di arrivo e al tempo stessa di partenza della mostra è un'altra installazione, Worldtype, che dà il nome alla personale. È un mappamondo in plexiglass, di cm, 60x70, ricoperto da type. Commenta Rocco Roggia, amministratore delegato di Roseto: “La società è fortemente coinvolta nell’esprimere la volontà di impegnarsi culturalmente, sostenendo in maniera attiva arte e cultura “.