Lo sguardo libero

INTERVISTA/ Ugo Poletti “Lo spirito degli ucraini ha sconfitto Putin”

Di Ernesto Vergani

In libreria “Nel cuore di Odessa” (Rizzoli), scritto dal noto opinionista sotto il fuoco dei missili lanciati dall’invasore russo

L’autore ha fondato il primo giornale online in inglese della città: “The Odessa Journal

 

Ugo Poletti, perché questo titolo?

“Nel Cuore di Odessa” (Rizzoli) è un libro scritto letteralmente sotto gli attacchi missilistici. È innanzitutto un atto d’amore per la cittá che mi ha accolto. Ma soprattutto nasce dal bisogno di fissare le scene e le sensazioni di un momento storico visto in diretta. La guerra non è solo distruzione e vittime, ma è anche una esplosione di atti di solidarietà e di eroismo per la difesa della propria comunità. È un momento di cambiamento di una nazione che va studiato, insieme a scene di vita che solo un periodo cosí tragico ti offre. Nel libro ho scritte tante cose importanti su Odessa e l’Ucraina che né la televisione, né i giornali italiani mi chiedevano.

È come se il libro avesse tre anime.

Sì, tre anime che si alternano tra di loro. Il racconto dell’attualitá della guerra che si presenta con violenza, attraverso i bombardamenti del primo giorno di invasione, gli allarmi aerei quotidiani e le immagini ricorrenti dei combattimenti. Poi c’é la riflessione sulle ragioni che hanno scatenato il conflitto, cercando di dipanare il complicato intreccio di storia, politica e cultura. Infine, c’é la bella storia di Odessa, che sembra un collage di tante favole, con la sua fondazione ad opera della comunitá italiana del Regno delle Due Sicilie, che scriveva i nomi delle vie in italiano e russo. Poi si aggiunsero tante altre nazionalitá provenienti dall’Europa e tanti ebrei che scappavano da una condizione infelice nelle altre provincie dell’Impero russo, in cerca di un luogo piú tollerante e accogliente.

Emerge un’idea forte: i soldi e le armi non bastano per vincere una guerra.

Un’ idea nuova, ma anche antica. Quello che alla fine conta è la determinazione delle persone a combattere. In linguaggio militare si chiama il livello del morale. Significa che anche un esercito molto bene armato, ma con il morale basso, come quello russo, puó essere battuto da un esercito giovane e inesperto, come quello ucraino, i cui soldati combattono con un’alta motivazione, perché difendono le loro case e le loro famiglie. Questa guerra ci ha insegnato di nuovo che è lo spirito del popolo che fa la differenza.

Come nasce la sua conoscenza dell' Ucraina?

Dalla curiosità. Ho sempre letto molto dei posti che ho visitato. L’Ucraina è una terra di mezzo contesa tra grandi potenze, è un mosaico di popoli, lingue e culture. Per capire il posto dove ho scelto di vivere, ho studiato la storia e ho fatto tante domande agli amici ucraini per capire il presente. Inoltre, l’Ucraina è anche un cantiere del futuro. In Ucraina sta affermandosi una generazione giovane determinata a spazzare via i residui della mentalitá sovietica e creare una societá piú giusta e moderna, grazie anche al rapporto con l’Europa.

Come vede la situazione attuale? Quali sviluppi?

La Russia ha perso la guerra. Putin voleva rendere l’Ucraina una sua colonia e ridurre gli Ucraini a sudditi; invece, ha rafforzato l’indipendenza ucraina e unito per la prima volta il suo popolo. Ormai l’esercito russo ha perso ogni possibilitá di tornare all’attacco. La società russa non può reggere la continuazione dello sforzo bellico, sia da un punto di vista economico che sociale. Il riconoscimento della sconfitta è ormai questione di mesi. La variabile imperscrutabile è come la classe dirigente russa stia maturando lo shock della disfatta e un piano per la soluzione del conflitto.

Come sarà il futuro dell’Ucraina?

È un tema molto interessante e poco esplorato dai media italiani è il futuro dell’Ucraina. Dopo la guerra si affaccerá in Europa un nuovo paese con una classe dirigente forgiata dalla guerra e una popolazione con una forte considerazione di sé. Giá prima della guerra l’Ucraina era un paese tecnologicamente molto avanzato, con una migliore qualitá nelle telecomunicazioni e un uso piú avanzato delle tecnologie digitali. Gli ucraini usano il cellulare per pagamenti, prenotazioni e accesso ai servizi pubblici con una disinvoltura insolita in Italia. L’Ucraina è il primo paese al mondo con il valore legale del passaporto e della carta d’identitá digitali sul cellulare. Sará interessante per i paesi europei creare scambi piú intensi con un paese con queste eccellenze, che fino a ieri si faticava a trovare sulla mappa geografica.

Ci racconta un po’ di sé.

Sono milanese di nascita, ma anche per scelta. Fin da piccolo la mia famiglia ha fatto diversi traslochi (Roma, Pescara, periferia di Milano). Tornare a Milano per fare gli studi superiori è stata una riscoperta della mia cittá. Anche dopo l’Università ho ripreso a viaggiare per lavoro. Ho vissuto a Barcellona, di nuovo a Roma e a Pescara. Ho visitato a lungo la Russia e l’Ucraina, per studiare il russo. Odessa è stata la mia ultima tappa e, inaspettatamente, quella definitiva. Ero venuto per una consulenza di due anni e ho deciso di rimanere in una città bella e magica, che sarà teatro di grandi progetti di sviluppo economico e culturale. Per cominciare una nuova vita professionale ho fondato il primo giornale online in inglese della città: “The Odessa Journal”, per mostrare la storia, la cultura, gli affari e la vita di Odessa al mondo.