Politicamente scorretto
Serie A, le partite divise in 8 orari. E' l'overdose di calcio in tv
Calcio, al peggio non c'è mai fine
Al peggio non c'è mai fine quando si parla di calcio moderno.
Del resto era prevedibile da mesi, anche se credevo (e speravo) che il buon senso fosse presente in qualche piccola parte delle menti dei "padroni" della Serie A.
Invece nemmeno nella più recondita parte della massa grigia, due neuroni hanno posto un limite logico alle delibere che sono state assunte in questi giorni.
Nella prossima stagione della massima serie calcistica sono stati stabiliti ben 8 orari in cui verranno disputate le partite (da venerdì a lunedì).
La domenica pomeriggio ore 15 solo 3 gare, le meno importanti, e cosa più grave il "calendario" (io lo definisco un delirio) sarà stabilito dalle pay-tv con buona pace di società (che introitano lauti compensi per i diritti venduti) e dei tifosi.
Ma non è tutto.
Le immagine delle partite a disposizione delle emittenti in chiaro saranno trasmesse solamente dopo le 22 della domenica, concedendo solo pochi secondi all'interno dei Tg per rispettare il diritto di cronaca (con buona pace dei dettami costituzionali, ma credo fermamente che nessuno dei defensor costitutionis si straccerà le vesti). Pertanto addio a 90° minuto e tutte le storiche trasmissioni della Rai.
Non solo; da quanto trapela per coloro che vorranno seguire in diretta le partite rischieranno di dover sottoscrivere due abbonamenti.
Così stabilisce il bando di gara che è stato indetto dalla Lega calcio per il triennio 2018/2021.
Una vera e propria overdose di calcio televisivo.
Una bulimia senza precedenti.
I soloni del marketing e della televisione non hanno compreso che ogni sovradosaggio somministrato per lungo tempo produce, inevitabilmente, un reazione allergica e talvolta letale da parte del corpo.
Molti tifosi mostreranno tale reazione arrivando a sviluppare un'avversione totale e irreversibile per la sostanza inoculata a dosaggi così elevati e continui.
Altri, tra cui il sottoscritto, adotteranno un comportamento preventivo (meglio prevenire che curare), non usufruendo di tale "sostanza" utilizzata fin dalla tenera età.
Attendo con serafica pazienza l'evolversi della situazione e dei dati concernenti questo assurdo palinsesto che creerà un' intolleranza assoluta per il prodotto calcio.
Massimo Puricelli
Castellanza (VA)
Castellanza (VA)