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Responsabilità Sociale d’Impresa: un valore per le aziende e per i cittadini

Le aziende, al giorno d’oggi, devono considerare sempre più aspetti se vogliono continuare a essere competitive sul mercato ed essere scelte dai consumatori. Molti di questi aspetti sono legati, ovviamente, al tema della tutela dell’ambiente e del benessere delle persone, che rientrano nel concetto di “Responsabilità Sociale d’Impresa”. Esso comprende, infatti, tutte quelle attività, realizzate dalle aziende, volte ad affrontare problematiche sociali ed etiche come, appunto, la tutela dell’ambiente.

Significato e aspetti fondanti della “Responsabilità sociale d’impresa”

La Responsabilità Sociale d’Impresa, nota in inglese come “Corporate Social Responsibility”, è un concetto che comprende tutte quelle azioni di natura etica che compongono la visione strategica di una determinata azienda. Tutte le azioni che fanno parte di questo ambito servono, dunque, a capire quale sia la reale responsabilità di un’impresa, per l’impatto che essa ha sulla società e sulle proprie zone di lavoro. 

La Commissione Europea, nel definire che cosa sia la RSI, mette in gioco due fattori oltre all’azienda: la società, cioè le persone, e l’ambiente, che deve essere tutelato. Secondo alcuni studi condotti dall’Osservatorio Socialis, nel 2022 le aziende italiane che svolgono attività facenti parte di un piano RSI sono state oltre il 96%, con un +4% rispetto a quattro anni fa. Nel 2021, nel nostro Paese, le imprese hanno speso oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro per realizzare i propri progetti in quest’ambito. I settori dell’elettronica-informatica, dei servizi e della manifattura sono quelli che hanno ottenuto i risultati migliori sotto questo aspetto. 

Sostenibilità ambientale e aziende più responsabili

Dunque, la sostenibilità ambientale è uno dei punti cardine dei piani di Responsabilità Sociale d’Impresa. In particolar modo, a spingere per questo cambio di rotta nelle grandi imprese sono le nuove generazioni, che desiderano vedere rispettati tutti i goal dell’agenda 2030, soprattutto quelli riferiti all’ambiente. Molte aziende nazionali e internazionali finalmente stanno indirizzando la propria mission in questo senso, affermandosi come dei veri e propri esempi virtuosi, che dovrebbero essere seguiti da aziende che ancora sono indietro sulla strada della sostenibilità.

In prima linea si posiziona Google, che con l’iniziativa Google Green, è riuscita a dimezzare i costi energetici nei data center sin dal primo giorno dell’avvio di questo progetto. Tra i segreti di Google c’è quello di aver scelto fonti di energia rinnovabili, e di finanziare progetti relativi alle energie provenienti da questo tipo di fonte. Ciò dimostra quanto sia importante approfondire la scelta del fornitore di energia elettrica a cui affidarsi, sia se si parla di aziende che di privati, e tenere in considerazione le fonti di energia che esso ci fornirà una volta stipulato il contratto. 

Un altro esempio di azienda virtuosa è Xerox, che ha coinvolto i propri dipendenti nel “Programma di Coinvolgimento della Comunità”: stanziando 1,3 milioni di dollari, Xerox ha permesso ai propri dipendenti non solo di aiutare concretamente le comunità cui essi tenevano, ma ha aumentato anche la fedeltà di lavoratori e consumatori. 

Il colosso delle caffetterie, Starbucks, invece, ha messo in atto il programma C.A.F.E., che garantisce la guida responsabile dell’azienda sia da un punto di vista economico che sociale. Inoltre, l’impresa ha collaborato con la società Ethos Water per garantire la fornitura di acqua potabile a oltre 1 miliardo di cittadini bisognosi in tutto il mondo. Infine, non bisogna dimenticare il progetto BMW, basato sull’insegnamento dell’educazione ambientale nelle scuole: un modello che è stato adottato anche da altre imprese di rilevanza minore rispetto al produttore tedesco di automobili.

Vantaggi e opportunità per aziende e consumatori

Come abbiamo visto, un approccio responsabile nei confronti dell’ambiente e della società garantisce sia alle imprese che ai consumatori molti vantaggi. Per le aziende, infatti, ci sarà la possibilità di godere di una migliore reputazione agli occhi dei cittadini: ciò aiuta, tra le altre cose, la fidelizzazione dei consumatori, che si identificano più volentieri nell’azienda, e garantisce un aumento esponenziale dei profitti. Del resto non è un caso che i cittadini stiano iniziando a focalizzare l’attenzione proprio sulle azioni concrete intraprese dai brand in termini di RSI. Inoltre, le imprese che adottano questo approccio, avranno una posizione di riguardo e vantaggio nei dialoghi tra aziende. 

Infine, una delle conseguenze più importanti dell’attuazione del piano della RSI è il coinvolgimento dei dipendenti. Essi si identificano maggiormente con la cultura aziendale, e mostrano un significativo aumento della produttività. Ovviamente, anche il benessere nel posto di lavoro migliora in modo netto. Inoltre, la RSI consente di promuovere attività di volontariato tra i dipendenti dell’impresa, che vengono incoraggiati a donare qualcosa alle Organizzazioni no profit, favorendo, di conseguenza, la crescita professionale e personale del singolo lavoratore. 

Dal punto di vista dei consumatori, invece, ci sarà la possibilità non solo di poter comprare prodotti ricavati tramite processi di produzione sostenibili, ma anche di ricevere aiuto e supporto su servizi e tematiche sociali. Dunque, tutto ciò è riassumibile in 5 macro obiettivi perseguibili dalle aziende che mettono in pratica piani di Responsabilità Sociale d’Impresa: Volontarietà, Trasparenza, Qualità, Sostenibilità e Integrazione.


 

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