Rocca sbrocca

Covid, paradosso del pass per ristoranti mentre il trasporto pubblico esplode

L'opinione di Tiziana Rocca

Si pensa al pass vaccinale mentre il trasporto pubblico registra rischiosi affollamenti proprio dopo che le autorità hanno trovato il virus in autobus e treni

Non c'è pace per i ristoratori italiani che all'indomani dell'annuncio delle riaperture del prossimo 26 aprile (all'aperto solo se e fino a quando sarà zona gialla, ricordiamocelo) devono sentirsi minacciati  dall'ultima trovata ed ennesima limitazione che rischia di rendere ancora più difficile l'imminente ripartenza.

Sì perché è stata annunciata da parte di alcune amministrazioni regionali e in particolare dall'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato, l'intenzione di introdurre un pass vaccinale per l'accesso ai locali che siano ristoranti, bar, pub e chi più ne ha ne metta.

Tutto questo mentre il trasporto pubblico, in considerazione anche dell'aumento del traffico per il ritorno a scuola, fa registrare rischiosi affollamenti  proprio dopo che le autorità sanitarie hanno comunicato di aver trovato il virus all'interno di autobus e treni. C'è qualcosa che non torna.

Il pass, in questione, dovrebbe garantire, a partire dal prossimo 1 giugno, l'accesso ai locali a chi ha già avuto il Covid, a coloro che sono stati vaccinati e per quelli che sono sottoposti a tampone ma di potenziamento del trasporto pubblico, o meglio, di un piano per il trasporto pubblico non se ne parla.

Un paradosso che ha in sé qualcosa di veramente folle. Ma ricapitoliamo. In principio l'idea del green pass nasce in Europa in un'ottica di spostamento tra stati e in Italia per lo spostamento tra regioni dove potrebbe avere una  matrice di validità sulla base delle situazioni sanitarie tra diverse aree geografiche. E va bene. Ancora prima, se ne era parlato per favorire l'accesso nei locali durante la fase di restrizione. E cioè,  per dare la possibilità di tenere aperti i ristoranti per un minimo di clienti già immunizzati. Era un'ipotesi pro-ristoratori, che però alla fine non è stata considerata.