Rocca sbrocca
Il diktat ecologico è insostenibile e penalizzante per i cittadini
Bisogna seguire dove vanno i soldi del PNRR per scovare gli interessi sottostanti della forzata transizione ecologica
I soldi del PNRR per il trasporto locale sostenibile serviranno a vari scopi tra cui, creare 570 km di piste ciclabili urbane e 1.250 turistiche, spostare il 10% del traffico di auto sul trasporto pubblico. Non solo, per invogliare all’acquisto di veicoli elettrici, è prevista la creazione di 7.500 punti di ricarica rapida in autostrada e 13.755 in centri urbani.
Forse per capire bene queste dinamiche forzate che rischiano di stravolgere la vite di chi non è alla loro portata bisognerebbe aver chiaro anche chi ci guadagna dal business green chi spinge a certe decisioni il legislatore. I gruppi di pressione, le lobbies delle multinazionali produttori di tecnologie ecologiche alternative spingono in questa direzione e bisognerebbe puntare la lente d'ingrandimento anche su questo perché un rinnovamento green troppo forzato diventerebbe penalizzante senza avere la certezza di essere risolutivo.
Costruire un modello produttivo avanzato troppo in fretta può portare a mettere a rischio il nostro modello sociale e logorare il nostro modello industriale senza comunque avere, alla fine, la certezza di migliorare realmente la qualità del clima. Fare il passo più lungo della gamba, oggi, non garantisce un futuro migliori alle nuove generazioni come invece racconta il messaggio più allarmista, che sempre in maniera più insistente, viene fatto passare con il risultato di creare distorsioni nell'opinione del tema dell'emergenza ambientale senza considerare più di tanto le ripercussioni economico-sociali. Non possiamo permettercelo e non dobbiamo permetterlo senza essere prima tutti consapevoli di come vengono generate certe scelte che poi si ripercuoteranno sulla nostra vita di tutti giorni.