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Borsa, ecco gli hotel di lusso con maggiore capitalizzazione al mondo. La classifica

La vacanza ci va di lusso. L’analisi delle performance dei gruppi quotati nell’ultimo anno parla chiaro: acquisizioni, nuovi investitori istituzionali e maggiore interesse a investire dei fondi sovrani, clientela diversificata e crescita della ricchezza globale hanno aumentato l’interesse degli investitori negli hotel di lusso aumentandone la liquidità e portando gli asset di lusso a rappresentare circa il 20% della liquidità globale degli hotel.

La Top Ten dei resort: crescita dei titoli sul lungo periodo

L’analisi generale concentrata sul rendimento a lungo termine resta positiva nonostante il recente calo registrato in Borsa dal Gruppo Marriot International dopo la pubblicazione dei risultati (di poco sopra le aspettative) ed è infatti proprio la statunitense Marriot ad aver fatto registrare la migliore performance del titolo nell’arco di un anno, segnando una crescita a due cifre (+14,15%) e arrivando a una capitalizzazione di mercato di 58,2 miliardi di dollari.

A seguire ci sono la catena di proprietà di Blackstone Group Hilton Worldwide e Hyatt Hotels Corporation. La prima registra una crescita dell’11,2% e una capitalizzazione di 38,7 miliardi, mentre Hyatt Hotels si presenta con una capitalizzazione di 13,4 miliardi e crescita del titolo del 9,28%.


 

Dopo i tre gruppi Usa, il ranking del rendimento annuale prosegue con i francesi di Accor (+7,56) e i cinesi di Huazhu Hotels Group (+6,8), quindi con il gruppo britannico InterContinental Hotels (+5.67%).

In coda il trust di investimenti Usa Host Hotels & Resort (+5.23%) e ancora gli americani di Wyndham Hotels & Resort (+4.87%) e di Choise Hotels (+4.21%) per finire la catena spagnola Melià Hotels, che chiude la classifica con un incremento del 3,98% (5,4 miliardi di dollari la capitalizzazione)

Gli elementi comuni della crescita

Gli elementi comuni alla base della forte resilienza dimostrata dopo gli anni difficili della pandemia sono quattro: l’aumento della domanda e dell’offerta, una base di clienti più diversificata ma in una fascia poco intaccata dalla crisi e la crescita della ricchezza globale che ha aumentato il numero dei potenziali clienti (gli individui più facoltosi, ora detengono il 45,8% della ricchezza globale. Dato World Economic Forum).

A livello regionale, infine, i mercati del lusso urbano come Londra, New York e Parigi continuano a prosperare grazie alla ripresa dei viaggi internazionali e d’affari, mentre si affermano nuovi mercati come l’India (dove stanno investendo Marriott, Hyatt, Hilton, Accor e Wyndham) o le destinazioni di eco-turismo in Sud America.

Altro elemento da non sottovalutare è infine l’utilizzo della tecnologia, fondamentale sia per le analisi Predittive e quindi l'uso dei dati personalizzare i servizi in base alle preferenze e i comportamenti dei clienti che per l’automazione di alcuni compiti di routine concentrando le risorse sulle interazioni umane e sul coinvolgimento continuo con gli ospiti.

Le strategie dei singoli gruppi che hanno fatto da traino

Secondo i dati Dils nel primo semestre dell’anno il segmento degli hotel ha mosso circa 800 milioni di euro di investimenti su un totale di 3,5 miliardi di euro complessivi raccolti dal real estate commercial italiano da gennaio a giugno di quest’anno (+65%).

Tra i gruppi non quotati c’è molto fermento, ma acquisizioni e nuove aperture sono state un driver anche per Marriott (che si sta espandendo in Italia attraverso i brand Delta e AC Hotels) e che oltre all’espansione globale ha trainato la sua crescita con la ripresa dei viaggi post Covid e soprattutto con l'aumento del RevPAR, ovvero il Revenue Per Available Room, il fatturato generato per camera disponibile.

Anche Hilton Worldwide ha alimentato i ricavi con alti tassi di occupazione e un aumento della tariffa media giornaliera), mentre la strategia di InterContinental Hotels Group si è basata su nuove aperture in località ad alta domanda, ma concentrandosi su segmenti specifici che hanno portato a un boom di prenotazioni nei segmenti di viaggio leisure e business.

Dopo l’approdo a Milano con il Tribe Milano Malpensa, Accor ha annunciato 350 nuovi Hotel in Europa e Nord Africa, puntando sui mercati emergenti, e Hyatt Hotels Corporation si è concentrata su brand di lusso e lifestyle, ha liberato risorse vendendo asset per 2 miliardi di dollari per migliorare gestione e franchising e annunciare quindi nuove aperture e acquisizioni in Germania e Svizzera.

Oltre a Hyatt, il franchising è una strategia che ha pagato e su cui sono concentrati anche Wyndham Hotels & Resort, premiata dai viaggiatori nei segmenti medio e economy, e Choice Hotels International, concentrata anche sulla crescita mid-scale e up-scale.

Per concludere la lista, Huazhu Hotels si sta espandendo negli hotel mid-tier e upscale, Host Hotels & Resort è cresciuta grazie all’alta occupazione in destinazioni urbane e resort, mengtre ottime sono risultate le performance della spagnola Melià nelle destinazioni leisure, specialmente in Spagna e America Latina.

I driver per le sfide del futuro

Nonostante la forte crescita, gli hotel di lusso affronteranno diverse sfide nei prossimi cinque anni: l’instabilità geopolitica ed economica, gli alti costi di costruzione, che rendono più attraente l'acquisizione di asset esistenti, il mantenimento dell’integrità del brand, che in un panorama di crescita veloce e di integrazioni rischia di diluirsi perdendo appeal e infine gli investimenti in tecnologia, che sono continui, necessari e richiedono spese in conto capitale che devono essere monetizzate efficacemente.

Le strategie di preparazione includono la formazione di partnership strategiche, il focus sul miglioramento delle esperienze dei clienti attraverso servizi personalizzati e autentici e un matrimonio virtuoso tra contatto umano e utilizzo della tecnologia.

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