Coronavirus

"Situazione grave, non fuori controllo. Misure graduate per evitare chiusura "

Parla il commissario straordinario per la gestione dell'emergenza Covid

Il commissario straordinario per la gestione dell'emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, nel corso della conferenza per fare il punto sul contrasto alla pandemia spiega che  "la situazione resta grave ma non è fuori controllo"- continua- "Non è questo il momento di contrasti e divisioni della collaborazione. Le scelte che abbiamo fatto e quelle che si dovranno fare nelle prossime ore sono state e saranno assunte con il più alto senso di responsabilità".

"Oggi abbiamo 8 volte i contagiati in più di 4 settimane fa - ha spiegato - nell’ultima settimana i contagiati sono cresciuti del 38%, in quella precedente del 64%, e in quella prima erano cresciuti del 107%. Le misure messe in campo nelle settimane scorse iniziano a produrre i primi, ancora largamente insufficienti, effetti sui contagi. Effetti ancora molto lontani dall’essere risolutivi."

"Abbiate fiducia in quello che stiamo facendo, serviràper uscire prima e meglio da questa ennesima stagione difficile''.

"Registriamo un crescente affollamento nei reparti ospedalieri e non significativamente delle terapie intensive''. Lo ha detto il commissario straordinario all'emergenza coronavirus.

"L’Italia non è tutta uguale, proprio per questo è stato introdotto un complesso e articolato sistema di monitoraggio fondato su 21 parametri che ha permesso, e permetterà, di graduare le misure per il contrasto per ognuna delle 21 regioni e province autonome in cui è diviso il nostro paese. E' un sistema che anticipa il rischio ed evita misure generalizzate".- specifica durante la conferenza stampa- "Questo sistema evita fin quando possibile il lockdown di tutto il paese, il sistema è aggiornato con il contributo delle regioni italiane". 

 "L'applicazione di questo sistema serve a evitare guai peggiori - ha detto ancora Arcuri - ad accompagnare le azioni messe in campo con l'obiettivo di raffreddare la curva dei contagi. Il virus si moltiplica, la crescita resta impetuosa, è vero che fa meno danni ma è anche vero che con questo impeto se non raffreddiamo la curva nessun sistema sanitario sarebbe in grado di reggere"