Coronavirus

Covid, "Anziani trattati in modo vergognoso, ultimi nella vaccinazione"

di Antonio Amorosi

I principali disastri del covid? L'infettivologo Luigi Greco: causati dalla gestione. Si accentra tutto negli ospedali dove c’è il business. E gli anziani...

La sanità è organizzata sul business degli ospedali e sui sistemi connessi che abbiamo visto non funzionano per contrastare una pandemia. Ma il contesto mostra come sia molto difficile riorganizzare la sanità territorialmente per dare una risposta efficace alla pandemia...

Andare nelle scuole a fare prevenzioni o dalle famiglie non fa guadagnare, e neanche avere medici locali

Ma la formazione e la comunicazione sono altri business colossali, più piccoli ma sempre colossali. Anche accettando che la sanità sia un business vedo la difficoltà a traghettare sul territorio queste strutture pachidermiche... di business

E' anche un problema culturale. Non si arriva ad un cambiamento di mezzi perché la politica non fa altro che terrorizzare le persone, al fine di mantenerle nell'ignoranza. Sennò chi li vota? La politica fa tutto finalizzandolo al consenso elettorale ma non è questo il momento, con una pandemia mondiale. Non si può trattare la comunità come una massa di idioti, come si sta facendo. Un giorno dici una cosa è il giorno dopo il contrario

Oggi un politico che avesse intelligenza e potere cosa dovrebbe fare?

Bisogna avere la capacità di gestire i dati ed elaborare precise analisi rischio. Non serve un premio Nobel per redigere un piano territoriale per il controllo della diffusione del covid. Ma bisogna lavorare sul territorio, cosa che non fa più nessuno. Si accentra tutto negli ospedali. In una fase come questa, pandemica o post pandemica, bisogna capire com'è cambiata la comunità e come si muove perché è completamente stravolta. Questo non solo per uscire dalla pandemia ma anche per recuperare un benessere fisico e psicofisico che alimenta le molte disuguaglianze che si stanno amplificando. Io lavoro e sono in mezzo alla gente e mi rendo conto che siamo in molti casi sull'orlo della follia e della paranoia assoluta

Il problema fondamentale qual è?

Lo ha spiegato bene un articolo della rivista The New England Journal of Medicine che scriveva "morire per mancanza di leadership", come a dire che questo non è stato solo un problema italiano ma mondiale. C’è un'assoluta mancanza di leadership. Non sono emerse figure autorevoli. E se poi non esiste un sistema di coordinamento attraverso il quale queste figure si parlano va tutto a carte e quarantotto.

Perché manca la visione, la strategia, tutto il resto...

Si. Oggi tra gli stessi operatori c'è una sfiducia totale, da chi interviene sul territorio a quelli negli ospedali. C’è un’incredibile insoddisfazione che fa paura.

Bisogna capire che il covid è un primo allarme di qualcosa che si verificherà sempre di più con l'aumento delle malattie infettive che aumentano con l'innalzamento delle temperature e con la globalizzazione. Bisogna preparare la gente a questa consapevolezza. E poi manca un sistema tecnologico informatizzato integrato in modo da poter condividere tutte le informazioni, tra tutti, e attivare tutti gli interventi utili. Invece viviamo in contesti in cui ognuno ha un suo sistema e ognuno va per i fatti suoi, senza nessuna connessione con gli altri. Bisogna invece gestire le cose insieme. Sono comunque positivo. Ci adatteremo al virus senza avere il disastro che vediamo che è opera principalmente di una classe politica inadeguata.