Coronavirus
Dpcm, fuga in Liguria. Piemontesi e lombardi in massa verso le seconde case
Chi ha potuto farlo è fuggito verso il mare. Un sindaco ligure: "Solita fuffa, hanno anticipato il contenuto del Dpcm"
Dpcm, fuga in Liguria. Piemontesi e lombardi in massa verso le seconde case
Il Coronavirus è tornato a far paura come in primavera. Il nuovo Dpcm ha diviso l'Italia in tre fasce e le regioni più penalizzate, oltre a Valle d'Aosta e Calabria, sono state Piemonte e Lombardia, finite in zona rossa, vale a dire in lockdown. Per questo, come già successo in primavera, il popolo delle seconde case si è mosso. Non è stato - si legge sulla Stampa - un fiume, come all’epoca del primo lockdown. Ma molti hanno approfittato della finestra temporale tra l’annuncio del premier e il blocco degli spostamenti dalle zone rosse. Il sindaco Giacomo Chiappori non l’ha presa bene per niente: "Solita fuffa, hanno anticipato il contenuto del Dpcm, oggi possiamo soltanto stare a guardare". L’auspicio: "La speranza è che dal Nord non scappino da malati ma vengano almeno sani. Li rispettiamo, ma non ci portino contagi".
È un sentimento tormentato e controverso, - prosegue la Stampa - quello che in Liguria accoglie i turisti delle seconde case. Chi pensa che porteranno ossigeno all’economia. Chi ha paura, perché l’aumento della popolazione rischia di moltiplicare gli assembramenti. E poi «arrivano dalla zona rossa». Ieri l’esplosione. A Rapallo, dove sbotta il sindaco Carlo Bagnasco: «Non ho intenzione di fare lo sceriffo. Chi è arrivato entro oggi, in modo regolare, è il benvenuto. Per il resto, non ho abbastanza personale, servono risorse concrete dal governo». A Zoagli il primo cittadino Fabio De Ponti detta le regole: "Devono indossare la mascherina quando vanno a comperare e senza andare avanti e indietro".