Coronavirus
Inchiesta Covid, Sileri affonda Speranza: "Il Piano del 2006 andava attuato"
Nuovi dettagli emergono dal fascicolo della maxi-indagine, che coinvolge gli ex ministri della Salute e numerosi dirigenti. I documenti
Le carte dell'inchiesta Covid, il nuovo Pandemico venne secretato
Ma c’è un altro punto da affrontare: perchè il – nuovo - Piano sanitario in risposta a un’eventuale emergenza pandemica da Covid-19 non venne preso in considerazione fino almeno a Marzo? Pochi giorni dopo l’arrivo di due turisti cinesi arrivati in Italia e risultati positivi al Covid, infatti, l’ISS intraprendeva una collaborazione con il Prof. Merler della Fondazione Bruno Kessler per valutare i rischi di una epidemia in Italia, rischi presentati in data 12.02.2020 in una riunione a cui partecipava anche il ministro Speranza.
Inoltre, riporta Crisanti, il giorno 28.02.2020 il Prof. Merler in un messaggio di posta elettronica indirizzato a direzione Generale Lombardia confermava che l’indice di trasmissione Rt aveva superato il valore di 2 e allegava una previsione catastrofica in termini di casi gravi e occupazione dei posti di terapia intensiva. Da qui, conclude il consulente tecnico, si può affermare che “oltre ragionevole dubbio il CTS, il Ministro Speranza e il Presidente Conte avevano a disposizione tutte le informazioni e gli strumenti per valutare la progressione del contagio e comprendere le conseguenze in termini di decessi e impatto sul SSN nel caso in cui il valore di Rt fosse uguale a 2. La consapevolezza del rischio è confermata dalla circostanza che sulla base delle previsioni dello scenario con Rt = 2 il CTS stesso e il Ministro Speranza condivisero la decisione di secretare il piano Covid per non allarmare l’opinione pubblica”.
LEGGI QUI I VERBALI DEL CTS
Crisanti sottolinea come Merler abbia elaborato la versione finale del Piano Covid “… il 20 febbraio, in CTS, in presenza al Ministro Speranza”. Il piano doveva dunque essere adottato dal CTS nei giorni successivi alla presentazione di Merler. In data 2 marzo il CTS, il dott. Miozzo e il ministro Speranza sottolineano la necessità di mantenere “riservato” il contenuto del documento. A partire – sottolinea Crisanti nella sua relazione – dal 9 marzo “… del piano non si sa più nulla, nei verbali successivi il Piano non viene più menzionato. Agli atti del Dipartimento della protezione civile risulta in busta chiusa, sigillata con timbro della Protezione Civile e siglata … dal titolo ‘Piano nazionale in risposta a un’eventuale emergenza pandemica da Covid-19’ di 53 pagine, che reca in tutte le pagine il timbro “Riservato”. Il documento non è mai stato formalmente trasmesso al ministro della Salute se non in dato 23 aprile 2020…”.
Ai giudici di Roma spetterà l'onere di chiarire tutti i ritardi e le contraddizioni dei protagonisti.