Coronavirus

Inchiesta Covid, Sileri affonda Speranza: "Il Piano del 2006 andava attuato"

di Eleonora Perego

Nuovi dettagli emergono dal fascicolo della maxi-indagine, che coinvolge gli ex ministri della Salute e numerosi dirigenti. I documenti

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Lo stesso Pierpaolo Sileri, allora viceministro della Sanità, concorda con questa interpretazione (LEGGI QUI le dichiarazioni): “Quando l’OMS lancia l’allerta, l’Italia viene a trovarsi nella fase 3 del PPN e quindi nei giorni successivi si sarebbe dovuto dare attuazione al piano. Al più tardi si sarebbe dovuto attivare il 4 febbraio 2020 data in cui OMS fa un piano strategico … nel quale dà precise direttive ai paesi, precisando in modo molto chiaro che ogni Stato deve utilizzare ciò che ha, compreso anche il piano antinfluenzale per dare risposta alla pandemia. Per me, ma lo dico da medico, il momento 0 per il nostro Paese è entrato nella fase 3 in quanto il virus era entrato in Italia e quindi il livello di preoccupazione doveva essere più alto. Mi si chiede se il Comitato Nazionale Pandemico abbia fatto qualcosa e rispondo che non so nemmeno se sia stato creato così come non so se sia stata data attuazione a quanto specificato nel piano pandemico in vigore. Preciso che avevo chiesto informazioni dettagliate a D’Amario e che oggi non mi ha risposto”.

Quindi la giustificazione fornita dal Ministro Speranza sulla mancata applicazione del Piano del 2006 non può sulla base delle evidenze acquisite corrispondere al vero. “Nessuno degli esperti a cui fa riferimento il Ministro aveva esaminato il piano pandemico tantomeno lo aveva sottoposto a una valutazione critica in seno alla task force o al CTS …” conclude Crisanti.