Coronavirus

L'ivermectina riduce la mortalità del 76%: "Bloccato per motivi politici"

Monica Camozzi

Nonostante l'Ema esorti a non utilizzarlo, i medici latino americani sono arrivati a risultati incredibili

Lo studio Ivercar (ivermectina e carragenina)

“Abbiamo fatto lo studio ivercar (ivermectina+carragenina) e al contempo abbiamo condotto lo studio iverprev (solo ivermectina) nell’ospedale Muñiz, il più grande, che si occupa solo di immunologia in Argentina -prosegue Carvallo.

La carragenina la usiamo per nelle donne incinte, in fase d’allattamento e nei bambini, ma lo reputiamo esagerato, perché fortunatamente ad oggi eccetto alcuni esempi isolati non si sono manifestati casi gravi. Ma ciò non toglie che vengano comunque ricoverati e che contagino comunque pur essendo asintomatici, perché il peggior vettore di contagio è chi non sa di esserlo. Quindi in queste fasce d’età o questi sottogruppi di donne incinte o in fase d’allattamento utilizziamo solo la carragenina. Abbiamo rilevato che  ivermectina è  sempre utile, con o senza aggiunte, ma dobbiamo affinare la metodologia. Oggi mi ha chiamato il dottor Redondo, direttore di 7 centri nella Repubblica Dominicana che hanno utilizzato i nostri protocolli e non hanno praticamente avuto contagi, i pochi casi di contagio sono stati molto lievi. Sapete quante persone hanno curato in profilassi? 15 mila. Non sono pochi, tra personale medico e non, tutti con buoni risultati. Ma credo che il segreto stia nel punto che ho citato all’inizio”.

Il perfezionamento del protocollo, contro le varianti: ecco la profilassi

“Si è dimostrato che nel caso ad esempio della variante sudafricana, il vaccino è otto volte meno efficace per i cambiamenti della spike -spiega Carvallo- Ma il virus non può cambiare la sua fitopatologia, può modificare il suo aspetto.  Finché la fitopatologia non cambia, gli effetti diretti e indiretti sono identici. E non c’è motivo per modificare il modello di profilassi: la somministriamo sempre a stomaco pieno, perché l’assorbimento è due volte maggiore che a stomaco vuoto, calibrando la dose per  chilo di peso. Facciamo 8 settimane di trattamento e 4 mesi di riposo. Ma quello che è vero è che nei 4 mesi di riposo (8 settimane con una dosi settimanale e 4 mesi di riposo), perché non crolli la concentrazione tissutale, più nello specifico di tessuto adiposo dell’ivermectina che ovviamente inizia a diminuire a partire dal momento in cui non la si usa più,  manteniamo una dose ogni 15 giorni. Il mio protocollo sperimentale (IDEA) si basa su Ivermectina in dosi abbastanza alte, Dexamethasone, enoxeparina per iniezione come anticoagulante nei casi gravi e Aspirina come anticoagulatore nei casi lievi o moderati”.

Gli studi condotti insieme a Robert R.Hirsch, sull’effetto preventivo di ivermectina e il protocollo IDEA

«In sei province argentine, l’ivermectina è stata ufficialmente autorizzata e i medici di quelle province lo usano senza inconvenienti e con ottimi risultati. L’ivermectina è utilizzata nella prevenzione, nel trattamento e persino nella riduzione del periodo di convalescenza», spiega Carvallo che insieme all’infettivologo Roberto R. Hirsch dell’Università di Buenos Aires ha condotto diversi studi in cui è emerso in particolare l’effetto preventivo del farmaco: in uno, su 162 operatori sanitari che hanno preso ivermectina nessuno ha contratto il virus contro una media del 25% di contagi in questa categoria di lavoratori. (https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&ved=2ahUKEwjZstyelp7wAhXN_KQKHXqpBm4QFjAAegQIBBAD&url=https%3A%2F%2Fmedwinpublishers.com%2FJIDTM%2Fcovid-19-and-ivermectin-prevention-and-treatment-update.pdf&usg=AOvVaw2TJpEHGjPtZM2vgkn9AUkY) In uno studio retrospettivo pubblicato sul Journal of Infectious Diseases & Therapy in cui è stato adottato il protocollo I.D.E.A. (ivermectina, dexametasone, enoxaparina e aspirina), il farmaco ha dimostrato la sua efficacia in ogni stadio della malattia con forte riduzione del tasso di mortalità e del bisogno di ospedalizzazione, purché somministrata nelle prime fasi della malattia.