Coronavirus

Covid: "Draghi deve aprire tutto, altrimenti la pandemia durerà 10/20 anni"

Dopo lo studio pubblicato dalla prestigiosa rivista "Science", il 1° Maggio ci sarà una manifestazione: "Chiudere tutto non può essere la soluzione"

La rivista americana Science, una delle più prestigiose a livello mondiale in campo scientifico, ha recentemente pubblicato uno studio condotto da Jennie S. Lavine e Ottar N. Bjornstad. Secondo questo studio la risposta alla domanda "Quando finirà il Covid?" dipende dalle nostre capacità di far diventare il virus endemico e non così virulento come lo è ora. I due scienziati ritengono che non ci siano molte possibilità di eliminare il virus in maniera diretta, perciò spiegano che converrebbe far circolare il virus il più possibile in modo da raggiungere al più presto l'immunità di gregge. Al contrario, continuando con questa strategia di limitaizioni e di periodici lockdown, il Coronavirus non se ne andrà prima di 10/20 anni.

Dichiarazioni shock che non sono passate inosservate, soprattutto dall'opinione pubblica che, costretta in casa o a sottostare a pesanti restrizioni anti-Covid, è sempre stata convinta che per sconfiggere il virus ci fosse una sola strada: restrizioni e vaccini. 

Segue la teoria di Science Gioele Magaldi, autore del saggio "Massoni" e presidente del Movimento Roosevelt, che ha dichiarato:  «Limitarsi a chiudere tutto non può essere la risposta, di fronte a questo o ad altri virus magari in arrivo domani». A chi esaspera le cifre (tamponi, contagi, ricoveri), Magaldi risponde nel modo più netto, citando gli stessi medici: «Se varassimo finalmente un protocollo nazionale per le cure precoci a domicilio, i numeri dell'emergenza ospedaliera crollerebbero, sgonfiando immediatamente il panico creato con l'aiuto dei media.

Magaldi contro le restrizioni anti-covid: manifestazione a Roma il 1° Maggio

Esponente della massoneria progressista sovranazionale, Magaldi annuncia: «Il 1° Maggio, festa del lavoro, il Movimento Roosevelt e la Milizia Rooseveltiana torneranno a Roma, in piazza Campo dei Fiori, come lo scorso 17 febbraio: e se sarà ancora in vigore il coprifuoco, lo violeremo nuovamente». Non solo: «Se per allora la musica non sarà cambiata, si muoveranno anche le filiere massoniche progressiste: non è tollerabile che il paese resti ulteriormente prigioniero di una falsa narrazione della pandemia».