Coronavirus

Oms, Zambon sconfessa Ranieri Guerra: "Il piano pandemico è fermo al 2006"

Il coordinatore della sezione di Venezia, responsabile del dossier adesso ha paura: "Ho ricevuto pressioni e minacce, ma ho semplicemente fatto il mio dovere"

Oms, Zambon sconfessa Ranieri Guerra: "Il piano pandemico è fermo al 2006"

Il caso del piano pandemico non aggiornato dal 2006, sollevato dalla trasmissione Report della Rai, continua a fare rumore. Ranieri Guerra, il direttore generale dell'Oms, avrebbe fatto pressioni sul coordinatore responsabile Francesco Zambon, perchè cambiasse la data del documento, da 2006 a 2016, ma il funzionario non ha ceduto alle pressioni e il documento è stato ritirato. E' lo stesso Zambon in un'intervista al Corriere Veneto a chiarire la situazione, ammettendo di avere paura: "Rischio di perdere il lavoro, ho subito pressioni e minacce".

"La situazione - spiega Zambon - è delicata, sono ancora nel mio ufficio di Venezia, ma non so per quanto. Ho ricevuto pressioni e minacce di licenziamento affinché modificassi il rapporto e scrivessi che il Piano pandemico risale al 2016 e non al 2006, come invece è. L'Oms non ha piacere che i panni sporchi si lavino fuori, visto che non li ha lavati in famiglia, nonostante le decine di segnalazioni da me inviate nel momento in cui è emersa la verità. Il dossier “Una sfida senza precedenti: la prima risposta dell’Italia al Covid-19”, al quale abbiamo lavorato giorno e notte, è uscito l’11 maggio scorso con dati aggiornati al 30 aprile. Mai successo al mondo. Ma è stato ritirato nel giro di 24 ore, sono state fatte sparire tutte le copie cartacee, le mie le tengo gelosamente in cassaforte".

"In questi giorni - prosegue Zambon al Corriere Veneto - sto anche aspettando la data della terza convocazione da parte della Procura di Bergamo. Alle prime due non ho potuto rispondere perché l’Oms ha invocato l’immunità diplomatica per i propri funzionari e mi ha detto di non presentarmi. Ma se noi che abbiamo redatto il dossier non raccontiamo cos’è successo, gli inquirenti continueranno ad avere solo la versione di Ranieri Guerra, che si è dovuto esporre in prima persona, perchè dal 2014 al 2017 è stato direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute, il dipartimento che avrebbe dovuto aggiornare il Piano pandemico nazionale".