Coronavirus

“Piano pandemico? Avvertii la Lorenzin”, Guerra tira in ballo l’ex ministra

Il caso del mancato aggiornamento, Guerra: “Contro di me attacco pilotato”

''Tutto questo polverone è un attacco personale pilotato in tempi e in modi aggressivi e violenti''. Questo il giudizio del direttore aggiunto dell'Oms Ranieri Guerra, sotto accusa per il piano pandemico anti-influenzale italiano e per la presunta sparizione di un documento dell'Oms molto duro nei confronti del nostro Paese. In un'intervista al Giornale, Guerra smentisce l'ipotesi secondo cui l'Oms vorrebbe ritirare le sue deleghe: ''Non ci sono deleghe o altro, ma solo una disposizione del mio direttore che mi incarica di garantire il collegamento tra Oms e governo italiano nel contesto della lotta alla pandemia. Tutto il resto sono false informazioni, di cui però mi domando l'origine e lo scopo''.

Quanto al dossier di alcuni ricercatori veneti dell'Oms, coordinato da Francesco Zambon, molto critico sulla gestione della pandemia in Italia, pubblicato il 13 maggio e ritirato il giorno dopo, ''ho consigliato di rinviare di due giorni la stessa pubblicazione - dice Guerra - perché era pieno di inesattezze, suggerendo anche di informare il ministero della Salute di questo report sull'Italia. C'erano parecchie imprecisioni e inconsistenze. Io e altre due colleghe abbiamo dato suggerimenti per migliorare il testo. Ma il responsabile del documento ha deciso di pubblicare lo stesso''.

Il fatto che sia stato ritirato il giorno dopo? ''Erano state riscontrate inesattezze fattuali - spiega - ed è stato ritirato dal sito web per correggere gli errori e ripubblicarlo. Nel frattempo è stato adottato un nuovo strumento standard per l ' Europa per valutare le loro risposte e condividere le lezioni apprese''. Non ci sono state pressioni: ''Non ho nessuna autorità - afferma Guerra - sull'operato di un dipendente dell'ufficio di Venezia che risponde a Copenaghen. E non ho minacciato nulla. Questo è estraneo al mio modo di fare''.

Sulle mail con Zambon, in alcune delle quali Guerra chiederebbe di correggere i dati del piano pandemico anti-influenzale, fermo al 2006, il direttore aggiunto dell'Oms risponde che "ci siamo scambiati 25 mail, precedenti e successive a quel messaggio e il tono era assolutamente collaborativo. Però si è voluto estrapolare solo una parte di una mail e presumo che qualcuno abbia cercato un bersaglio. Non faccio maldicenze, ma mi sembra ovvio ci sia un attacco pilotato in tempi e modi piuttosto violenti nei miei confronti''.

Riguardo al piano pandemico, rimasto immutato dal 2006, Guerra precisa: ''Come Direttore generale della prevenzione ho lavorato dal 2014 al 2017 e me ne sono andato dopo aver avvertito il ministro Lorenzin che il piano pandemico andava ormai aggiornato. Chiediamoci piuttosto il motivo perché non sia stato pienamente attuato''. Cosa che non è avvenuta neanche nel 2017, ''perché a fine anno l'Oms ha annunciato di cambiare la struttura dei piani per coerenza con i regolamenti sanitari internazionali. E nel 2018 ci sono ben tre documenti Oms, con linee guida per la programmazione protocolli per la lotta alle pandemie influenzali ''.

Sull'obiezione secondo la quale il piano pandemico del 2016 sarebbe la fotocopia di quello del 2006, Guerra risponde; ''Se nel 2016 non avessi verificato l'attualità del piano e non fosse stato dichiarato vigente, l'Italia si sarebbe trovata senza piano. Nel frattempo, ho seguito diverse emergenze, tra cui Ebola per cui abbiamo controllato ben 3000 rientri in Italia. Ma il piano è comunque riferito alle pandemie influenzali che non riguardano i virus sconosciuti. E per l'influenza abbiamo ancora pieni i depositi del Ministero della Salute di Tamiflu, il farmaco che era stato stoccato per l'emergenza dell'aviaria''. Riguardo alla richiesta all'Oms del ministro Di Maio di rinunciare all'immunità dei suoi membri, ''non entro in valutazioni di ordine politico - dice Guerra -. Sono certo che l'Organizzazione risponderà''.