Coronavirus
Sanremo, dubbi di Speranza sulla presenza in sala: "Pubblico? Dpcm lo vieta"
Prevista una riunione del cda della Rai per un'informativa sullo stato di avanzamento dei lavori
Già in precedenza, il 18 gennaio, la Rai aveva diramato un comunicato in cui al termine di una riunione tra i vertici Rai delle strutture coinvolte nell’organizzazione della kermesse e il direttore artistico Amadeus, alla presenza dell’amministratore delegato Fabrizio Salini confermava le date 2-6 marzo per lo svolgimento del Festival e che tra i temi affrontati nel corso dell'incontro c'era quello sul protocollo sanitario e organizzativo che "sarà a breve sottoposto alle autorità competenti in modo da poter prevedere una presenza del pubblico nella platea del Teatro Ariston".
L'argomento è sempre più di stretta attualità, la preparazione della 71^ edizione del Festival intanto va avanti. E ci si interroga se e come sarà possibile avere un Festival in presenza oltre il palcoscenico dell'Ariston. In più c'è verificare in che misura sarà possibile assicurare sul posto la copertura dell'evento da parte delle testate giornalistiche di carta stampata, radio, tv e web, ovvero come sarà possibile 'controllare' le persone, tener conto delle sistemazioni alberghiere, prevedere un'attività di approvvigionamento o catering, visto che l'asporto di cibo può essere fatto al massimo entro le ore 22, stando all'attuale dpcm, e si sa che le serate al Festival.
In attesa che il Cts si pronunci, intanto se ne parlerà domani in cda Rai, dove è prevista una informativa sullo stato di avanzamento dei lavori.
I dubbi di Speranza
Valutare e quindi "predisporre" in tempo utile "un protocollo di sicurezza degli artisti" sul palco e dietro le quinte del teatro Ariston in occasione del prossimo Festival di Sanremo. Ricordando al tempo stesso che al momento per gli spettacoli che si svolgono nelle sale teatrali valgono le norme previste dal dpcm attualmente in vigore fino al 5 marzo, ovvero lo svolgimento di spettacoli avviene, deve avvenire fino al 5 marzo, "in assenza di pubblico". Lo chiede il ministro della Salute, Roberto Speranza, al Comitato tecnico-scientifico, a cui ha trasmesso la nota che nei giorni scorsi le associazioni discografiche hanno indirizzato al dicastero della Salute chiedendo un protocollo di sicurezza anche, se non principalmente, per cantanti e addetti ai lavori.