Coronavirus

Vaccini, Ema: "Pfizer e Moderna sono pochi. AstraZeneca, inciampo da superare"

Cavaleri, l'italiano responsabile della task force per l'approvazione vaccini: "Per ora prevengono la malattia, sulla trasmissibilità non ci sono dati"

Vaccini, Ema: "Pfizer e Moderna sono pochi. AstraZeneca, inciampo da superare"

Il Coronavirus fa paura, in Italia e in tutto il mondo. Solo l'arrivo di vaccini efficaci su larga scala può far cessare questa pandemia. Ma la corsa è ancora lunga, come spiega in un'intervista al Corriere della Sera Marco Cavaleri, la persona a capo della task force che ha il compito per l'Ema di autorizzare i vaccini nell'Unione Europea. "Al momento - spiega Cavaleri - i dati analizzati ci rassicurano sulla sicurezza di Pfizer e Moderna. Ma abbiamo dato vita a un sistema di monitoraggio che via via può rilevare gli eventi avversi, in base ai quali si potranno modificare le indicazioni alla somministrazione di questi preparati. Stiamo valutando altri due vaccini, quello di AstraZeneca e quello di Janssen (questi ultimi due non sono prodotti con tecnologia a mRna, ma attraverso l’utilizzo di virus “trasportatori” di dna). A oggi, in totale, sono allo studio , in varie fasi di sviluppo, almeno 40 vaccini".

"L’idea - prosegue Cavaleri al Corriere - è quella di vaccinare tutta l’Europa nel 2021, ma ci sono tante incognite. I vaccini a mRna (di Pfizer e Moderna: i più avanzati) da soli non sono sufficienti. Occorre aspettare gli altri e capire come l’inciampo del vaccino AstraZeneca può essere superato (negli studi su questo vaccino sono stati fatti errori cui si cerca di riparare, ndr). Con tutte le agenzie regolatorie mondiali abbiamo concordato che l’obiettivo primario della vaccinazione debba essere la capacità del vaccino di prevenire la malattia da coronavirus di qualunque severità. Ma sulla trasmessibilità occorrono studi ad hoc per verificare come e quando questo succede. È un obiettivo secondario".