Coronavirus

Vaccino Pfizer, accusa pesante di Crisanti: “Si sono venduti 5 mln di azioni"

Vaccino Pfizer, Andrea Crisanti: "Ci sono luci e ombre, non c'è evidenza che protegga gli anziani". La replica di Basetti

VACCINO PFIZER, CRISANTI: "CI SONO LUCI E OMBRE, NON C'E' EVIDENZA CHE PROTEGGA GLI ANZIANI"

L'ottimismo diffuso nato dopo la notizia sulla possibilità di avere il vaccino Pfizer entro l'anno, non ha contagiato Andrea Crisanti, uno dei più autorevoli esperti di microbiologia. Ieri sera infatti, nella trasmissione televisiva Piazza Pulita, di La7, ha dichiarato che sul vaccino "ci sono luci e ombre, non c'è evidenza che protegga gli anziani. E non sappiamo se le persone sono protette dalla malattia ma ciononostante si infettano". E anche che "Un altro aspetto che getta un po' di ombra è il fatto che il direttore generale della Pfizer si è venduto 5 milioni di azioni, ecco questa non è una cosa buona...". Crisanti fa riferimento all'amministratore delegato del gruppo, Albert Bourla, che avrebbe venduto azioni della società nel giorno dell'annuncio dell'efficacia al 90% del vaccino anti-Covid Pfizer/Biontech.

VACCINO PFIZER, PER CRISANTI CI VORRA' ALMENO UN ANNO PRIMA DI ABBATTERE L'EPIDEMIA 

"Il vaccino non può avere un impatto sull'epidemia" di Covid-19 "prima di 12 mesi. Verso ottobre-novembre 2021 vedremo dei veri cambiamenti", secondo il docente di Microbiologia clinica all'università di Padova che inoltre aggiunge come "il vaccino non può essere reso obbligatorio visto il meccanismo con il quale sarà messo in commercio". Entrando dello specifico del "vaccino della Pfizer, è un barlume di luce – dice Crisanti - però bisogna guardarlo nei dettagli. C'è un problema logistico - osserva lo scienziato - perché ha bisogno di una catena del freddo a -80 gradi e la tecnologia per la conservazione in Italia non è disponibile nei punti di distribuzione, quindi farmacie e studi medici".

VACCINO PFIZER, A CRISANTI REPLICA BASSETTI: "POLEMICHE DI CATTIVO GUSTO"

"Un'azienda come la Pfizer, che è tra le prime al mondo, non credo proprio che si metta ad annunciare dei dati agli investitori se poi il giorno dopo sono diversi. Polemiche di cattivo gusto", così ha replicato l'infettivologo Matteo Bassetti, interpellato dall'Agi, in relazione alle parole del suo collega Andrea Crisanti con cui in passato c'è stata qualche scintilla. 

VACCINO PFIZER, IMMUNOLOGA VIOLA: “SU VACCINO ANCORA NON SAPPIAMO MOLTE COSE”

Sul vaccino Pfizer e i risultati dell'efficacia annunciati dall'azienda "serve cautela, perché molte cose non le sappiamo ancora e dobbiamo aspettare le conclusioni degli studi di fase 3. Ad esempio, non sappiamo se protegge dal Covid severo e non conosciamo cosa accade negli asintomatici". Lo ha sottolineato l'immunologa dell'Università di Padova Antonella Viola, ospite di Omnibus su La7. "Conosciamo i risultati dell'efficacia di questo vaccino nel generare una risposta efficace del sistema immunitario - aggiunge - E' molto alta perché siamo al 90%, la soglia dell'Fda per approvare i vaccini è una efficacia del 50%. Quindi - osserva Viola - abbiamo un dato molto elevato che, anche in caso scendesse alla fine della sperimentazione, al 70% sarebbe comunque molto alto. Però - conclude - ad oggi questi studi noi non li abbiamo in mano, ci fidiamo di quello che ci è stato comunicato dall'azienda".

VACCINO PFIZER, GISMONDO (SACCO): “VENDITA AZIONI NON E' BUON SEGNO”

"L'operazione fa pensare anche una persona ignorante in materia. Non è certo un buon segno, ma ovviamente lasciamo parlare di economia agli economisti". Lo dichiara all'Adnkronos Salute la microbiologa dell'ospedale Sacco di Milano Maria Rita Gismondo, in merito alla vendita - da parte del Ceo di Pfizer Albert Bourla e della vicepresidente esecutiva Sally Susman - di azioni del gruppo nel giorno stesso in cui la compagnia americana ha annunciato l'efficacia al 90% del vaccino anti Covid-19 sviluppato in collaborazione con BionTech. Già all'indomani della notizia sui dati relativi al candidato vaccino, la direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze del Sacco aveva affermato che "il vero, concreto raggio di luce" sul fronte delle armi farmacologiche anti-Covid era il via libera dell'americana Fda all'anticorpo monoclonale di Eli Lilly: "La prima terapia mirata" contro il coronavirus Sars-CoV-2, aveva sottolineato Gismondo, "in un panorama più che confuso di annunci su vaccini che funzionano e che poi cadono nell'oblio, e in un panorama di promesse che fanno bene solo alla Borsa, ma non certo alla salute dell'uomo".