Costume

Antonia Sautter, la stilista da "Eyes Wide Shut" a "Il Ballo del Doge"

La stilista di “Eyes Wide Shut” svela in anteprima ad Affaritaliani.it le novità della festa più celebre del Carnevale veneziano

Di Chiara Giacobelli

L’atelier di Antonia Sautter Creations and Events è in fermento: sarte, addette stampa, giornalisti, vip, partner. E come potrebbe essere diversamente? Sta per andare in scena, precisamente sabato 25 febbraio, il più noto e lussuoso evento del Carnevale di Venezia, il Ballo del Doge, giunto quest’anno alla sua XXIV edizione, a sancirne il successo crescente.

Venezia è: “So splendid, so magic, so glam, so you!”, questo il motto scelto dalla mente geniale di Antonia per presentare l’ultima meraviglia dedicata alla sua città. Sì, perché – con un colpo di scena che vede un inedito ritorno alle origini dopo tanto vagare per il pianeta dei sogni – la vera protagonista di quest’anno sarà proprio lei: la laguna più romantica del mondo.

Tra una prenotazione e la scelta di un abito, una chiamata internazionale e una riunione, Antonia Sautter è riuscita a dedicarci del tempo nella sua alcova più intima, l’atelier a due passi da Piazza San Marco. Ed è proprio qui che ci ha svelato quasi tutti i segreti relativi a Il Ballo del Doge 2017.

“Negli scorsi anni, nonostante Venezia sia sempre rimasta in maniera implicita la madrina del Ballo, mi sono in qualche modo allontanata dal tema veneziano perché il carnevale mi dava la possibilità di muovermi nel tempo e nello spazio usando la fantasia; quindi gli ultimi eventi hanno avuto temi molto estrosi (i giardini segreti dei sogni, sette personaggi per sette peccati, le regine - forse la festa che più mi è rimasta nel cuore, tanto da volerla rifare).

sautterIn atelier con Antonia Sautter durante l'intervista
 

Quest’anno, invece, ho sentito l’esigenza di tornare all’origine e, dopo 24 anni, rendere omaggio a colei che è sempre stata la musa, l’ispiratrice grazie alla quale ho potuto fare questo lavoro”.

Dunque Venezia non è soltanto la protagonista de Il Ballo del Doge 2017, ma in un certo senso anche della sua vita. Come la descriverebbe?

“Beh, se non ci fosse stata lei chissà che cosa avrei fatto! Venezia è la città dell’immaginario, delle celebrazioni, la Serenissima, la regina dei mari presente nell’anima di ogni veneziano. Il mio vuole essere quindi non soltanto un omaggio al passato e al presente di Venezia, ma anche al suo futuro, che potrà essere meraviglioso se filtrato attraverso la fantasia e lo splendore dell’arte, dell’architettura, della storia, nonché la magia del cinema.

La parola magic si riferisce proprio a questo, cioè a tutti quegli artisti che negli anni si sono ispirati ad essa per scrivere e ambientare le loro opere. Glam perché secondo me non esiste città al mondo più glamour di Venezia, nel suo essere perennemente controcorrente, come appunto dovrebbe essere la moda; se ci pensi è il solo luogo in cui una signora può indossare un bellissimo abito in qualunque stagione ed essere vista, senza doversi rintanare dentro l’abitacolo di un’auto. Infine so you perché nelle pietre, nei tramonti, nell’acqua che ci riflette, ognuno di noi ritrova un po’ di se stesso; Venezia è una città che riflette non soltanto le forme, le persone e i monumenti, ma anche la nostra essenza, o anima. L’unica, insomma, che non smetterà mai di stupirci”.

Quindi un carnevale in cui ci saranno tanti rimandi culturali, letterari, cinematografici, storici…

“Decisamente. All’ingresso i miei ospiti varcheranno il cancello e troveranno davanti a sé i simboli della Serenissima: leoni alati, Venezia, il doge, Caterina Cornaro, le cortigiane tra cui Veronica Franco e molto altro”.

Possiamo anticipare qualcosa a livello di spettacoli?

“Per quanto riguarda il glam ritorneremo un po’ indietro nel tempo con qualcosa di pop, ancorché in abiti del Settecento, poiché Il Ballo del Doge è da sempre combinazione di passato e presente, come in un grande sogno dove tutto si amalgama alla perfezione grazie a un’armonia incredibile tra diverse dimensioni a vari livelli. La contaminazione è, infatti, uno dei punti forti della festa”.

Quanti artisti vi lavorano in totale?

“Ottanta tra quelli itineranti e quelli sul palco, per ben 89 costumi prodotti ex novo, con scenografie sorprendenti all’insegna delle stelle. Ogni ospite sarà la star della serata, soprattutto grazie a un gioco che faremo durante la cena per accendere i desideri davanti a un grande cielo stellato.

Il messaggio che voglio lanciare è quello di inseguire i sogni e continuare a crederci, perché essi sono il motore di un’energia potente capace di migliorare il mondo partendo da noi stessi”.

Per maggiori informazioni: www.antoniasautter.it.