Costume
Aurora Ramazzotti, il clitoride e il tabù dell'orgasmo: replica alle polemiche
Il suo nome è in tendenza su Twitter da due giorni a causa delle sue dichiarazioni sulla difficoltà degli uomini eterosessuali nel trovare la clitoride
Aurora Ramazzotti: "Gli uomini non sanno dov'è la clitoride". E lei risponde alle polemiche
Qualche giorno fa Aurora Ramazzotti dal suo spazio social ha affrontato in modo alquanto ironico una questione piuttosto reale: gli uomini eterosessuali hanno una certa difficoltà nel trovare la clitoride.
Le dichiarazioni di Aurora hanno sollevato non poche polemiche e offese abbastanza irrispettose sulla sua persona “viziata, problematica, senza dignità, malata” insomma tutti commenti che esulano dalla questione.
Non tarda ad arrivare la risposta di Aurora Ramazzotti ai commenti dispregiativi rivoltele: "Ho fatto una battuta sul sesso, sul clitoride e sul fatto che gli uomini non lo trovino. Ma perché se la prendono così tanto? Forse perché si tratta di una realtà di cui c’è ben poco da ridere. In questo Paese siamo tutti vittime dell’assenza di informazione. Perché del sesso non si può parlare. Figuriamoci se a farlo è una donna".
Probabilmente il tono beffardo di Aurora ha toccato la sensibilità ( o suscettibilità) di alcuni uomini, tanti a vedere i commenti, o forse conferma quello che Aurora stessa dichiara: in Italia c'è mancanza di informazione, manca una corretta educazione sessuale. Ma non solo, il sesso rappresenta ancora un argomento imbarazzante, scomodo, e il piacere femminile più di tutti. Eppure è bizzarro che una delle domande sul sesso più cercate su Google sia: "come fare in modo che le donne abbiano un orgasmo?".
Verrebbe dunque da pensare che Aurora, seppur in modo sarcastico, abbia scoperchiato il vaso di Pandora, tirando fuori una di quelle verità scomode, sì, ma attuali più che mai. Forse è giunto il momento di scrollarsi questi vecchi tabù patriarcali e viversi la sessualità con maggior leggerezza, "che leggerezza non è superficialità" scriveva Calvino , a partire dalla libertà di poterne parlare.