Costume

Naba tra i protagonisti di BookCity Milano dedicata al mondo della lettura

Eduardo Cagnazzi

Una serie di incontri in modalità digitale racconterà le arti contemporanee attraverso una pluralità di voci. Un'edizione e un palinsesto dedicato alle donne

La Nuova Accademia di Belle Arti per il terzo anno consecutivo sarà a BookCity Milano 2020, la manifestazione dedicata al mondo del libro e della lettura in programma dall’11 al 15 novembre 2020. Per questa occasione NABA Arti presenta quattro eventi digitali per approfondire tematiche inerenti ai principali focus di questa edizione di BookCity come #terranostra e la valorizzazione dei talenti delle donne, tema promosso dal Comune di Milano. Tutti i talk potranno essere seguiti online sul canale YouTube di NABA.

Ad aprire il ciclo di incontri in modalità digitale, giovedì 12 novembre sarà il panel “Giovani autrici a confronto” per raccontare attraverso una pluralità di voci di ex-studentesse dell’Accademia un immaginario sulle arti contemporanee intrecciate alle questioni dell’identità di genere con uno taglio internazionale dall’Italia alla Cina. Giovani scrittrici che gettano uno sguardo critico sulla contemporaneità per raccontare le prospettive, le visioni, gli smarrimenti e le sensazioni della propria generazione, quella dei Millennials nati tra gli anni ‘80 e 2000. Il dibattito con Charlie Moon autrice di “Dicono di noi” (Sonzogno), Federica Mutti autrice de “I Sorvolati” (Bookabook), Manuela Piccolo autrice di “Indisciplinata” (Postmedia Books), Liang Yiyan autrice di “Why Don’t you show your anger?” (Artist Publishing Project - AP Project) e Letizia Clementi autrice di A matter of change” (Amazon Kindle) sarà moderato da Elvira Vannini, critica d’arte e docente NABA, impegnata in studi sul rapporto tra arte e femminismo a differenti latitudini e temporalità storiche.

A seguire, sempre sul canale YouTube di NABA, si la presentazione del catalogo dell’artista e docente Ettore Favini “Au Revoir” edito da Connecting Cultures e vincitore dell’Italian Council 2019 con un’introduzione a cura di Marco Scotini, NABA Visual Arts Department Head. Interverranno Ettore Favini, Anna Detheridge, Presidente e fondatrice di Connecting Cultures e Roberta Garieri, ricercatrice (Rennes 2), ex alunna NABA e curatrice della mostra Au Revoir presso il Carrè d’Art di Nimes. Un viaggio nello spazio e nel tempo lungo il bacino del Mediterraneo attraverso le rotte tracciate dal jeans, tessuto dalle origini antichissime, grande protagonista della storia della moda e del costume moderno e contemporaneo.

Il libro racconta le tappe del progetto Au Revoir coinvolgendo studiosi, curatori, geografi, botanici, specialisti di diritti umani, direttori di musei, migranti dell’Africa del Nord in un ritratto corale del Grande Mare e delle sue popolazioni, disegnando una speranza per il futuro. Au Revoir è un progetto curato da Connecting Cultures e realizzato grazie al sostegno della Direzione generale creatività contemporanea del Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo nell’ambito del programma Italian Council (2019).

Venerdì 13 novembre sono previsti due appuntamenti nell’ambito della manifestazione nei quali saranno presentati due libri di docenti dell’Accademia.  Il primo incontro “La capanna tra architettura e filosofia” in cui Leonardo Caffo, filosofo, curatore e docente NABA e autore del libro “Quattro capanne o della semplicità” (Nottetempo), si confronta con Luca Poncellini, architetto e Design and Applied Arts Department Head di NABA, per una riflessione sull’abitare contemporaneo nella ricerca della semplicità, in cui la capanna diviene l’archetipo di un modo di vivere in equilibrio con l’ambiente.

L'altro, sempre sul canale YouTube di NABA, sarà possibile seguire l’incontro Autosostenersi nel lavoro culturale. Presentazione del romanzo “Uccidi l’unicorno” (Il Saggiatore). L’autore Gabriele Sassone, scrittore e docente di Critical Writing presso NABA interverrà insieme a Elvira Vannini, docente NABA e Stefano Valenti, scrittore. Il libro è un racconto in prima persona sul potere delle immagini e sulla macchina infernale che le produce. Un percorso esistenziale che si trasforma in una riflessione sui lati oscuri del sistema dell’arte e del lavoro culturale nel tentativo di rispondere alla domanda: che cosa differenzia l’artista da una persona comune nell’epoca dei social media?