Costume

Napolitaners al Festival di Tokyo, docufilm sulla napoletanità nel mondo

Eduardo Cagnazzi

Vi sbarca in occasione della rassegna "Italia, Amore Mio! 2028" organizzata dalla Camera di commercio italiana in Giappone

Dopo un lungo tour di presentazioni tra New York, Milano e Napoli, Napolitaners, il docufilm di Gianluca Vitiello, sbarca a Tokyo. Vi sbarca in occasione di “Italia, Amore  Mio! 2018”il più grande festival dedicato all’Italia nel Paese del Sol Levante. L'evento, che a ogni edizione registra oltre 50mila partecipanti, è organizzato dalla Camera di commercio italiana in Giappone e quest’anno si terrà in tre città Tokyo, Nagoya e Osaka. La prima tappa si terrà il 21 e il 22 aprile a Tokyo a Tennozu Isle, presso il prestigioso complesso Terrada Warehouse.

Un week end dal sapore italiano che guarda al futuro affrontando il tema “The Architecture of Beauty con il coinvolgimento di prestigiosi nomi del mondo dell’architettura e non solo, per raccontare il bello dell’Italia e delle sue eccellenze. Dal cibo in primis, ma anche a tutti gli altri settori in cui il nostro Paese esprime la sua creatività come la musica, il cinema, il turismo, i motori e il design.

Napolitaners è un racconto inedito sulla città di Napoli attraverso lo sguardo di chi ci è nato e che oggi la vive dal di fuori, lontano migliaia di chilometri da casa, alla ricerca di esperienze e nuovi percorsi di vita; un documentario che nasce dall’amore che lega da Vitiello con la sua Napoli, lo stesso amore che lega tanti napoletani che hanno dovuto lasciare la loro città in nome del lavoro, di un sentimento o di una ricerca.

Artista e speaker di radio DeeJay, classe 1976, Gianluca Vitiello vive a Milano da undici anni. Proprio dalla capitale lombarda inizia la narrazione che si snoda tra le vie di Berlino, New York, Ibiza, Milano e Tokyo, tra i bar, i quartieri e luoghi di lavoro. Una storia d’amore intramontabile sulle proprie origini e la propria terra attraverso ritratti-interviste di ragazzi che vivono all’estero.

Milano è il motore del progetto. Lì Gianluca Vitiello ha conosciuto Morris Re, fondatore di Napoletani a Milano, un omaggio alla “napoletanità” nel mondo.

Napolitaners è un racconto pop di 80 minuti diviso in 16 capitoli, ognuno dei quali tratta un aspetto del rapporto speciale tra chi lascia la città e la città stessa. “In ogni città ho intervistato quattro-cinque persone”, spiega Vitiello. “Dai pizzaioli e ristoratori alla fascia di intellettuali e di professionisti, ognuno con il proprio vissuto e il denominatore comune della mancanza profonda del luogo d’origine”. Una Napoli che non si vede mai tranne che in due graffiti dell’artista Jorit che ritraggono due simboli della città come Maradona e San Gennaro.

 

Tra i protagonisti del film figurano tra gli altri Alberto “Polo” Cretara, fondatore nel quartiere di China Town di New York di Radio Nuova York, un riferimento per gli italiani che vivono nella Grande Mela, fino ai galleristi Gigiotto del Vecchio e Stefania Palumbo che hanno portato la loro Galleria d'arte Supportico Lopez dal rione Sanità al cuore di Berlino. Ad Ibiza c’è invece Alessio Matrone, amministratore di Optima Italia e oggi proprietario del ristorante stellato “It”.

A Tokyo c’è Peppe Errichiello della pizzeria “Napoli sta’ ca”, da undici anni in Giappone. Sempre nella capitale giapponese c'è Girolamo Panzetta scrittore e conduttore tv, l'italiano più famoso nel Sol Levante e gli architetti Matteo Belfiore e Valentina Cannava. Conclude il gruppo dei "napo-nipponici" Daniela Lepre che, spinta dalla sua passione per il Giappone, si è trasferita a Tokyo e sogna di diventare una cantante famosa.

Il motore del progetto è però Milano. Lì Gianluca Vitiello ha conosciuto Morris Re fondatore di Napoletani a Milano, un gruppo di 4mila persone riuniti nel capoluogo lombardo nel segno della napoletanità.

Ad arricchire questo viaggio intorno al mondo le musiche di Liberato, Franco Ricciardi, Gnut, Valerio Jovine feat O'Zulu, Emiliano Pepe, Tarall&Wine alias Gnut e Dario Sansone, Gransta Msv.

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