Cronache
Bari, l'oncologo Vito Lorusso era "consapevole della sua condotta illecita"
Il primario arrestato per aver preso soldi extra dai suoi pazienti si è avvalso della facoltà di non rispondere. I retroscena dell'inchiesta
Bari, l'oncologo Vito Lorusso era "consapevole della sua condotta illecita": i retroscena della Procura
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Vito Lorusso, primario del reparto di Oncologia medica dell’istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari, dopo che lo scorso 12 luglio è stato arrestato con l’accusa di concussione e peculato nei confronti di 17 pazienti. Lo riporta il Corriere di Bari, che svela alcuni retroscena sull’inchiesta che ha portato all’arresto di Lorusso, ora ai domiciliari.
Secondo quanto ricostruito dalla pm Chiara Giordano della Procura di Bari, l’oncologo chiedeva soldi extra per visite, ricoveri o per “accorciare” i tempi delle terapie. Tariffe che oscillavano dalle 50 alle 200 euro. In base alle intercettazioni ambientali su cui si è fondata parte dell’indagine (iniziata dalla denuncia della figlia di una paziente malata di tumore e poi deceduta) emerge il modus operandi del medico e, come scrive la pm, la “piena consapevolezza dell’illiceità della sua condotta”. Tutte le testimonianze infatti portano a questa conclusione.