Cronache

Base militare Pisa, il fronte del no: "Basta buttare via i soldi nella guerra"

Di Redazione Cronache

Anche Rifondazione Comunista/Unione Popolare dice no alla costruzione di una nuova base militare a Coltano, Pisa. L'attacco del segretario nazionale Acerbo

Base militare a Pisa, Acerbo (Rifondazione Comunista): "Basta buttare soldi per la guerra e la militarizzazione del territorio" 

"E' assurdo costruire nuove basi militari mentre chiudono ospedali e scuole. E' ora di smetterla di buttare soldi per la guerra e la militarizzazione del territorio". Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista/Unione Popolare, ha alzato la voce contro la costruzione di una nuova base militare a Coltano (Pisa). Dal presidio davanti al nuovo sito individuato da Governo, Regione e Comune ha sottolineato che "destra e Pd convergono su questo progetto come sulla guerra in Ucraina e sull'aumento delle spese militari. I nostri soldi andrebbero spesi per la sanità pubblica e altre priorità sociali non per le politiche di guerra".

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Ma non solo Acerbo. Nella giornata di ieri hanno ribadito il loro "no" anche i coordinatori regionale e provinciale di Sinistra Italiana, Dario Danti e Anna Piu. "No alla Base militare a Coltano e altrove. No all’economia di guerra". Abbiamo espresso "fin dall’inizio contrarietà alla costruzione di una nuova base militare a Coltano e la ribadiamo non accettando logiche di compensazione, e lo spezzatino di insediamenti militari in un’area vasta della nostra provincia che va da San Piero a Grado a Pontedera".

Secondo Danti e Piu, infatti, "costruire una nuova, inutile e dannosa infrastruttura militare, per giunta in un territorio ampiamente militarizzato come quello del comprensorio fra Pisa e Livorno, significa proporre una visione di sviluppo che non ci appartiene ed incrementare un’economia di guerra a cui ci siamo sempre opposti e in tempi di guerra, e di aumento generalizzato del costo della vita, in cui si dovrebbero richiedere a gran voce investimenti per la sanità, scuola ed edilizia pubblica, spendere 190 milioni di soldi pubblici, fra Pnrr e Fondo di coesione sociale, per l’ennesimo insediamento militare, appare come un ennesimo schiaffo a chi chiede, ricordando le parole di Sandro Pertini, di ‘svuotare gli arsenali e riempire i granai’".