Cronache

"Beni confiscati, pasticcio all'italiana". Videointervista a Postiglione

Dai 33 supermercati di Messina Denaro alla confisca di animali tra cui cavalli, tigri e pitoni. Dalle difficoltà di gestione all'aiuto per immigrati e bambini malati. Umberto Postiglione, direttore dell'Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati alla mafia, parla a tutto campo in una lunga intervista al direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino. Sette video diversi che contengono un duro atto d'accusa alle condizioni in cui un'Agenzia così importante è costretta a lavorare, tra mancanza di personale e una politica disinteressata. E intanto i beni confiscati vanno sempre più spesso alla malora comportando mancati introiti allo Stato.

Una situazione in cui il più grande desiderio di Postiglione sarebbe quello di "avere 300 dipendenti capaci e delle sedi sparse per l'Italia in maniera da coprire tutto il territorio con le competenze necessarie per affrontare l'universo dei problemi spesso inaspettati". E invece si ritrova senza budget con solo "un finanziamento di 5 milioni di euro ogni anno che mi serve per coprire le spese per il nostro funzionamento: per quanto riguarda la gestione delle sedi la cifra ammonta a 34mila euro. Una somma ridicola che alcuni onorevoli in Parlamento volevano ulteriormente ridurre proponendo di lasciarci la sola sede di Roma per risparmiare così 4 quinti dei 34mila euro in questione". Ma nonostante si ritrovi a "svuotare il mare con un secchiello", l'Agenzia riesce anche a mettere in atto importanti azioni. "Stiamo valutando la possibilità di mettere in un circuito positivo i beni  confiscati dopo la sentenza  di primo grado", racconta Postiglione. "Se i magistrati ci chiamano li aiutiamo. Potremmo aiutare così le famiglie in difficoltà dei bambini con brutte malattie ricoverati nei poli sanitari delle città italiane. Con il bene che viene dal male noi facciamo legalità concreta rivolta a quelli che stanno peggio".

GUARDA I VIDEO DELL'INTERVISTA DEL DIRETTORE DI AFFARI ANGELO MARIA PERRINO A UMBERTO POSTIGLIONE