Cronache
Arrestato a Viterbo Baris Boyun, boss della mafia turca
L'uomo sarebbe scampato a un agguato in Italia e poi avrebbe pianificato un attentato contro il presunto mandante del suo omicidio
Boss turco arrestato: pianificò attentato in Turchia
La Procura di Milano ha smantellato una rete criminale guidata dal presunto boss della mafia turca Baris Boyun, uno degli uomini più ricercati dal governo di Ankara. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa nei confronti di 18 persone di origine turca che vivono tra Italia, Svizzera, Germania.
Tra le accuse anche banda armata con finalità di terrorismo, attentato terroristico e omicidio. Il provvedimento del gip milanese Roberto Crepaldi è stato eseguito all'alba, assieme a un paio di fermi, da centinaia di poliziotti coordinati dall'antiterrorismo milanese, in particolare dal pm Bruna Albertini e dal procuratore Marcello Viola.
Baris Boyun è accusato di essere a capo di un gruppo criminale turco. L'uomo sarebbe scampato a un agguato in Italia e poi avrebbe pianificato un attentato contro il presunto mandante del suo omicidio, il Boss di un clan rivale, attivando un gruppo di fuoco che avrebbe dovuto colpire una fabbrica in Turchia.
LEGGI ANCHE: Mafia, guai per il candidato sindaco e rettore di Sassari: "Non mi ritiro"
È quanto emerge dall'indagine della Dda di Milano. L'uomo era stata arrestato a Milano lo scorso 21 gennaio quando la polizia lo aveva trovato in macchina con la moglie in possesso di una pistola. Dal 2 febbraio era passato agli arresti domiciliari a Crotone, dove la notte del 18 marzo avrebbe subito un attentato con due killer che avrebbero fatto irruzione nel suo palazzo e sparato contro la sua porta d'ingresso.
Stando alle indagini del Servizio centrale operativo della polizia, coordinato dalla procura di Milano, il 40enne, scampato all'agguato, avrebbe pianificato un attentato contro il presunto mandante del suo omicidio. Un piano sventato dalla tempestiva comunicazione della polizia italiana alle autorità turche. Da Crotone, Boyun era stata poi trasferito nel Viterbese, dove all'alba e' stato di nuovo arrestato.