Cronache
Al via la stagione della caccia, ma l'Italia rischia la condanna in Ue
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Le associazioni animaliste insorgono contro l'imminente stagione venatoria. Ed anche Bruxelles ha già aperto un procedimento contro l'Italia per bracconaggio
Caccia, riparte la stagione 2023-24 con le prime preaperture. Il via in Toscana
A partire da domani, 2 settembre, prenderanno avvio le giornate di preapertura della nuova stagione venatoria, come previsto dall’articolo 18, comma 2, della legge 157/92 e attivate da 18 regioni italiane. Il giorno dopo l'uccisione dell'orsa Amarena in Abruzzo, l'allerta delle associazioni ambientaliste è sempre più alta. Lipu, per esempio, ha denunciato così: "Da sabato 2 settembre i cacciatori italiani tornano in azione in molte parti d’Italia, soprattutto su tortora selvatica, quaglia e colombaccio. Mentre i calendari per la stagione 2023/24 predisposti dalle regioni aggravano il quadro e avvicinano la procedura di infrazione europea".
Così come in attesa dell’apertura generale della stagione venatoria 2023-2024, fissata per domenica 17 settembre, già a partire da domani, sabato 2 settembre, i cacciatori possono massacrare per “divertimento” alcune specie di avifauna, tra l’altro ancora nella fase della dipendenza dei piccoli dai genitori.
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"Le pre-aperture sono solo un ulteriore “regalo” ai cacciatori elargito da lobby politiche sempre in cerca di consensi, mettendo in pericolo il già precario stato di conservazione di moltissime specie, che – spiega Enpa – sono in ulteriore sofferenza dopo un’estate caratterizzata da eventi climatici estremi che hanno causato la morte di milioni di animali selvatici".
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Secondo quanto sostengono gli animalisti, ora gli amministratori pubblici sono venuti meno all’obbligo prioritario di tutela della fauna, patrimonio indisponibile dello Stato e bene costituzionalmente protetto (articolo 9 recentemente novellato), svendendola per racimolare qualche voto, anche a costo di mettersi contro l’Europa.