Cronache
Csm, si dimette il consigliere Morlini. Palamara e Fava: rischio trasferimento
Mattarella smentisce le ricostruzioni su Lotti e sugli incontri al Colle sulla procura di Roma
Caso procure: il togato autosospeso Morlini si dimette dal Csm
Si dimette dal Csm Gianluigi Morlini, uno dei 4 togati che la scorsa settimana si era autosospeso dalle attivita' di Palazzo dei Marescialli. Morlini, ex presidente della Commissione che si occupa delle nomine al vertice degli uffici giudiziari ed ex esponente di Unicost, ha comunicato la sua decisione al vicepresidente David Ermini, con una lettera, dopo aver appreso che nei suoi confronti e' stata avviata l'azione disciplinare. "Essendo stato proposto nei miei confronti un procedimento disciplinare, per senso di responsabilita' istituzionale e per potere difendermi al meglio nelle sedi opportune, ritengo necessario presentare le mie dimissioni da consigliere", si legge nella lettera firmata da Morlini. "Ciascuna delle tre decisioni e' stata presa in piena coscienza e autonomia, senza condizionamento politico o esterno; e tali decisioni sono tra l'altro distoniche rispetto a pretesi accordi raggiunti al di fuori dell'attivita' consiliare, comportando per converso un forte momento di tensione con coloro i quali avrebbero partecipato a tali accordi". Lo afferma l'ex togato del Csm Gianluigi Morlini, nella lettera con cui ha comunicato la sua decisione di dimettersi da Palazzo dei Marescialli, ricostruendo l'iter del lavoro compiuto nella Commissione direttivi (che presiedeva) per la scelta del successore di Giuseppe Pignatone alla guida della procura di Roma. La "correttezza e l'indipendenza con la quale ho svolto il mandato consiliare - scrive Morlini - e' confermata anche dal comportamento successivo nell'ambito dei lavori di Quinta Commissione relativi alla proposta di nomina del procuratore di Roma, posto che nelle riunioni del 21 e 23 maggio ho dapprima rigettato la richiesta di alcuni consiglieri di anticipare la votazione, e cio' al fine di potere analizzare il suggerimento del Comitato di presidenza di disporre le audizioni dei candidati; ho successivamente votato a favore della richiesta del vicepresidente e del Comitato di disporre tali audizioni, pur se la richiesta e' stata disattesa dal voto di altri; ho infine espresso nel merito il convinto voto a favore del candidato Giuseppe Creazzo, sostenuto sin dall'inizio della discussione della pratica pur nella consapevolezza della mia posizione minoritaria".
Caso procure: Csm, rischio trasferimento per Palamara e Fava
I pm di Roma Luca Palamara e Stefano Rocco Fava rischiano il trasferimento d'ufficio per incompatibilita' ambientale e funzionale. La Prima Commissione del Csm, a quanto si e' appreso, ci accinge nei prossimi giorni, probabilmente gia' domani, ad avviare la procedura di trasferimento per incompatibilita' nei confronti dei due magistrati, coinvolti nell'inchiesta di Perugia.
CAOS PROCURE: NOMINA ROMA FERMA, RISCHIO NUOVO ITER IN COMMISSIONE
Rischia di ripartire da zero al Consiglio superiore della magistratura l'iter per la nomina del procuratore di Roma, dopo il voto della quinta commissione che il 23 maggio scorso aveva formulato tre proposte: Marcello Viola, Francesco Lo Voi e Giuseppe Creazzo. Sulla vicenda si è abbattuta la bufera provocata dall'inchiesta di Perugia, e allo stato la situazione è ferma: non sono state redatte le motivazioni e inoltre la composizione della commissione è stata modificata in seguito all'autosospensione di due togati che ne facevano parte : il presidente Gianluigi Morlini e il consigliere Antonio Lepre. La commissione, che nella nuova composizione è presieduta da Mario Suriano, di Area, potrebbe dunque riprendere la trattazione della pratica con nuove valutazioni dei candidati e un nuovo voto. Difficile allo stato prevedere i tempi anche perché la commissione intende procedere sulle nomine ai vertici delle procure per ordine cronologico, dando priorità ai posti vacanti da più tempo.
CAOS PROCURE: ULTIMO COLLOQUIO MATTARELLA-LOTTI IL 6 AGOSTO 2018 DA MINISTRO USCENTE
L'ultimo colloquio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con Luca Lotti da quando è cessato dalla carica di ministro è avvenuto il 6 agosto dello scorso anno. Lo sottolineano fonti qualificate del Quirinale interpellate dall'Adnkronos, spiegando che si trattò di una visita di congedo, regolarmente annotata nell'agenda del Capo dello Stato, come accadde anche per altri ministri uscenti del governo guidato da Paolo Gentiloni, nel quale Lotti ricopriva la carica di ministro dello Sport. Secondo alcune notizie apparse oggi su alcuni quotidiani relative all'inchiesta che investe la questione delle nomine in alcune Procure, Lotti avrebbe sostenuto di essersi recato al Quirinale per parlare della propria vicenda giudiziaria di cui è titolare la Procura di Roma. Le stesse fonti interpellate dall'Adnkronos sottolineano che nei retroscena giornalistici è frequente scrivere di contatti con il Presidente della Repubblica e attribuirgli opinioni e interventi in realtà inesistenti.
Caso procure: avviata azione disciplinare per togati autosospesi
Il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio ha avviato, a quanto si apprende, l'azione disciplinare nei confronti dei 4 togati autosospesi dal Csm Gianluigi Morlini, Antonio Lepre, Corrado Cartoni e Paolo Criscuoli. L'avvio dell'azione disciplinare non comporta di per se', come prevede il regolamento interno di Palazzo dei Marescialli, la sospensione automatica dei 4 togati. E' evidente pero', si fa notare al Csm, che la loro posizione si fa piu' complicata: Morlini, Cartoni, Criscuoli e Lepre sono autosospesi dalla scorsa settimana, e nei loro confronti anche il 'parlamentino' dell'Anm ha sollecitato le dimissioni dal Consiglio.