Cronache
Carola Rackete, niente processo. "Ha agito in stato di necessità"
La comandante di nave tedesca non verrà processata, il gip archivia il caso. "Era suo dovere portare i migranti in porto"
Carola Rackete non verrà processata, "ha agito per stato di necessità". La gip di Agrigento Alessandra Vella ha accolto la richiesta della Procura di archiviare l’inchiesta.
La comandante della nave Sea Watch 3, Carola Rackete, accusata perché il 29 giugno di due anni fa approdò di forza nel porto di Lampedusa speronando quasi la motovedetta della guardia di finanza che impediva alla nave della Ong tedesca l'ingresso, non verrà processata. La gip, che in precedenza aveva già scarcerato Rackete finita agli arresti, ora archivia l'indagine accogliendo la richiesta del procuratore Luigi Patronaggio di non processare la comandante tedesca.
La 33enne è venuta alla ribalta mediatica internazionale quando nel 2019 forzò il blocco imposto dalle autorità italiane entrando nelle acque nazionali con a bordo più di 40 migranti a cui aveva prestato soccorso in acque libiche. Vicenda che le valse l'arresto da parte delle Fiamme Gialle con l'accusa di resistenza a una nave da guerra e tentato naufragio. Ora la Procura dichiara che Rackete aveva il "dovere di portare i migranti in un porto sicuro", non potendo più garantire la sicurezza a bordo delle 42 persone soccorse 17 giorni prima.
"Do per scontato che il decreto di archiviazione si muova sull'itinerario con cui la stessa Corte di Cassazione aveva ritenuto che non fosse da convalidare l'arresto di Carola Rackete, perché aveva adempiuto al suo dovere di soccorso e di portare i migranti in un porto sicuro". Sono le parole della difesa, il legale dell'attivista tedesca, Alessandro Gamberini, sull'archiviazione dell'inchiesta ad Agrigento.
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