Cronache
Iran, Palazzo Chigi, Meloni al lavoro per riportare Cecilia Sala a casa al più presto. Contatti con Tajani e Mantovano
Iran: Torino, domenica presidio davanti prefettura per chiedere liberazione
Iran: 'costante attenzione' Meloni a caso Sala, contatti con Tajani e Mantovano
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue "con costante attenzione la complessa vicenda di Cecilia Sala" fin dal giorno del fermo, avvenuto in Iran il 19 dicembre scorso. E si tiene "in stretto collegamento con il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e con il Sottosegretario Alfredo Mantovano", al fine di "riportare a casa al più presto la giornalista italiana". Lo fa sapere Palazzo Chigi, in una nota.
"D'accordo con i suoi genitori", sottolinea la Presidenza del Consiglio, "tale obiettivo viene perseguito attivando tutte le possibili interlocuzioni e con la necessaria cautela, che si auspica continui a essere osservata anche dai media italiani".
Iran: Torino, domenica presidio davanti prefettura per chiedere liberazione
Cecilia Sala ‘Free Cecilia’ è il titolo del sit in organizzato per domenica mattina alle 11.30 a Torino in piazza Castello davanti alla prefettura per chiedere la libertà immediata della giornalista Cecilia Sala arrestata nei giorni scorsi a Teheran e detenuta in carcere. L'iniziativa è promossa da Associazione Marco Pannella, Associazione Adelaide Aglietta, Europa Radicale, Italia Liberale e Popolare, Più Europa Torino, studenti ed esponenti della campagna Donna Vita Libertà, Associazione Liberi Russi. Gli organizzatori, si legge in una nota, chiedono al Governo italiano di intervenire con la massima urgenza per Sala e la libertà e il rispetto dei diritti umani delle donne e uomini iraniani rinchiusi nelle carceri. Intanto, in una nota, Igor Boni e Federica Valcauda ( Europa Radicale) sottolineano che “l’arresto della nostra connazionale è un fatto di una gravità inaudita che merita il massimo della mobilitazione politica da parte di tutti i partiti, del Governo e della cosiddetta società civile” e chiedono che “si faccia una grande manifestazione, uniti maggioranza e opposizione, sotto i consolati e l’ambasciata dell’Iran in Italia”.