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Cronache
Chi è il mister X dell'inchiesta ligure, lo 007 irrompe nel caso Toti-Spinelli
Aldo Spinelli e Gianluigi Aponte

Inchiesta ligure, i poteri forti internazionali dietro alle concessioni al porto di Genova

L'inchiesta sulla Liguria continua e per il momento i principali indagati restano agli arresti, compreso il governatore Giovanni Toti che però continua a ribadire di non aver commesso illeciti e di voler restare presidente della Regione. Ma spunta una novità clamorosa, il tassello che mancava. Dalle intercettazioni emerge la figura di un "Mister X", si tratta - in base a quanto risulta a La Verità - di uno 007 con un passato nel colosso Psa, la società di Singapore che opera nel porto di Genova in competizione con gli imprenditori Aldo Spinelli (arrestato) e Gianluigi Aponte (non indagato) e ha tutto l'interesse a sabotare la nuova diga foranea e le nuove banchine. Questo mister X, ex salariato della società singaporiana, che nel frattempo è diventato un funzionario della nostra intelligence, avrebbe provato - in base alla ricostruzione del caso fatta da La Verità - a convincere l’ex giornalista del Secolo XIX Giorgio Carozzi, uno dei membri del comitato di gestione dell’Autorità portuale, il politburo dello scalo, a opporsi alla trentennale proroga della concessione del terminal Rinfuse ad Aponte e Spinelli, in vista del cambio di destinazione d'uso.

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Lo fa come 007, come ex dipendente di Psa o come tutti e due? Viene anche da domandarsi - prosegue La Verità - se ci sia pure lui dietro all’incaglio della proroga durato ben due anni. Nel corso delle indagini gli inquirenti non hanno ritenuto di dover verificare l’identità dell'uomo, né di sentirlo a verbale in veste di testimone. I suoi colloqui con Carozzi vengono considerati confidenziali. Nell'annotazione finale del dicembre 2023 la sua figura compare così: "Nella serata del 25 novembre 2021 Giorgio Carozzi contattava tale (mister X), non meglio identificato, la cui utenza mobile è intestata alla Presidenza del Consiglio dei ministri. E sembrava essere un profondo conoscitore della situazione portuale genovese e Giorgio Carozzi gli diceva di volersi confrontare con lui perché era alla vigilia di un incontro con il sindaco di Genova Marco Bucci sul tema del rinnovo della concessione relativa al terminal Rinfuse". Agli atti dell'inchiesta ci sono tre chiamate in cui suggerisce a un membro del comitato di gestione dell'Autorità portuale come votare.

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