Cronache
Criminalità, è allarme da Roma a Milano: città in mano alle gang. Cicalone ad Affari: "Ecco come difendersi dai borseggiatori"
Lo youtuber più odiato dai ladri della metro si racconta ad Affari
Simone Cicalone, lo youtouber parla con Affaritaliani degli ultimi episodi di criminalità a Roma e Milano
Simone Cicalone, Il digital creator romano salito alla ribalta per i suoi video contro i ladri in metro. Un'esperienza sul campo a caccia di criminali e quartieri violenti. Tra borseggi in metro e risse tra sbandati. Simone analizza con Affaritaliani la situazione che stanno vivendo le nostre città e lo fa andando al centro del problema senza troppi fronzoli ed esodisce con una provocazione: "Milano paga l'assenza di una criminalità organizzata locale che non controlla il territorio. A Roma l'allarme sono i furti sui mezzi pubblici ma i miei video stanno diventando dei tutorial per i turisti".
Simone Cicalone, partiamo dall'ultimo fatto di cronaca: il ragazzino di 15 anni ucciso a Rozzano per un paio di cuffiette.
"Un caso da brividi che però nasconde un disagio mentale che purtroppo sfocia in violenza a causa dell'abuso di psicofarmaci ed alcol. Un fenomeno che si sta verificando sempre più spesso: persone anche miti che sotto l'effetto di farmaci per le cure psichiatriche legate ad abuso di alcol si trasformano in dei mostri da strada pronti a fare follie. Anche a Roma viviamo questo problema".
Cioè?
"Un pomeriggio in metro, mentre stavamo realizzando dei video, un personaggio noto come Ostacoloman stava per creare un casino con un bastone brandito a mo di spada generando una scena di panico in una banchina affollata come quella della metro A. Io lo avevo intervistato e lo conoscevo, l'ho chiamato per nome e lui si è come risvegliato da un sonno virtuale e si è calmato. Ma episodi così, specialmente nei pressi della stazione Termini, se ne vedono a decine. E sono un problema enorme, visto che per fermarli spesso servono due o tre volanti che vengono tolte al territorio".
Fa pensare che una città come Milano sia una metropoli tanto violenta come la raccontano le cronache...
"Siamo stati più volte nel capoluogo lombardo e lì la situazione è diversa da altre città critiche come Roma, Napoli o Palermo. La criminalità è in mano a delle gang che gravitano specialmente nei quartieri delle case popolari. Il risultato è che se una banda vuole prendersi un quartiere lo fa senza ostacoli".
I borseggi uniscono Roma e Milano?
"Sì ed è un fenomeno davvero sgradevole. Un reato che crea dei problemi enormi e non parlo solo del furto dei soldi, ma di quello di carte di credito, documenti e tutto quello che, specialmente nei turisti, diventa vitale per restare in città straniere. Abbiamo notato che molte di queste bande di ladri non si accontentano solo di rubare il denaro ma utilizzano le carte per fare spese, visto che spesso quelle straniere non hanno i pin per il pagamento. C'è stato anche chi ha utilizzato i documenti di identità per fare truffe, finanziamenti e quindi da un reato ne nascono altri tre".
Le Forze dell'Ordine hanno utilizzato anche il codice operazione cicalone di cui Affari rivendica la paternità....
"Sì ricordo che una volta avevate fatto un articolo inventando questo claim, alla fine anche il Prefetto di Roma ha fatto lo stesso e ha ribattezzato i pattuglioni contro i ladri operazioni Cicalone".
Battute a parte i suoi video stanno dando un aiuto ai passeggeri per riconoscere questi malviventi
"Vi dico di più so per certo che i miei video vengono diffusi anche nei circuiti dei turisti. Dei miei follower circa il 15% proviene dall'estero e quindi sta diventando un deterrente per i visitatori delle nostre città".
Ma secondo lei la situazione della criminalità nelle nostre città è davvero così drammatica?
"Purtroppo sì. Sono stati fatti passi in avanti importanti con nuove leggi e inasprimento delle pene ma la strada è ancora lunga".
Da Simone come è diventato Cicalone?
"Iniziai agli albori di Youtube con un video in cui facevo vedere alle persone l'uso di un nuovo sacco da pugilato. Feci migliaia di visualizzazioni, cosa che oggi non varrebbe neanche la pena raccontare visto che ora i numeri sono decuplicati, però allora mi sembrava un risultato mostruoso. A quel tempo lavoravo e non avevo troppo tempo per i video, quando sono iniziati ad arrivare i primi soldi da Youtube ho capito che il mio vero lavoro era quello. Mi sono licenziato e ho iniziato questa avventura. Oggi non solo ci guadagno io ma ho dei dipendenti e ho generato una microimpresa. Il web dà queste opportunità, basta crederci e avere passione".