Cronache

Coldiretti, crollano le esportazioni all'estero aumenta solo l'agroalimentare

Eduardo Cagnazzi

Negativo l'andamento dei conti economici nel 2020, crescono tuttavia le vendite Oltralpe di cibo. Prandini: "Con il Recovery Plan partire dai punti di forza"

“In controtendenza all’andamento negativo dei conti economici nazionali, nel 2020 crescono solo le esportazioni di prodotti agroalimentari che fanno segnare un aumento dell’1,4% a fronte del crollo generale del 10,8% nelle spedizioni all’estero”.  E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento ai dati Istat che evidenziano la caduta dell’8,8% del Pil dovuto all’andamento negativo della domanda sia della componente nazionale che estera.  Unica eccezione -sottolinea la Coldiretti-  è rappresentata da cibo e bevande che fanno segnare il record storico per il Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo nonostante la pandemia Covid.

All’estero con il lockdown i consumatori stranieri non hanno fatto mancare la presenza dei prodotti più tradizionali dell’alimentare Made in Italy che -sottolinea l'organismo- mostra una grande capacità di resilienza nonostante le difficoltà degli operatori e dell’economia. La crescita della domanda di cibi e bevande all’estero è trainata dalla Germania (+5,5%) che è il primo partner dell’Italia seguita dagli Usa (+5,2%) nonostante i dazi che hanno colpito i prodotti più significativi, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi undici mesi del 2020. Un risultato -precisa Coldiretti- messo a segno nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia che ha rallentato gli scambi commerciali e tagliato i consumi con le chiusure della ristorazione in ogni continente per contenere il contagio.

“L’Italia deve ripartire dai punti di forza con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’economia”, afferma il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare che “il Recovery Plan rappresenta una occasione unica da non perdere per superare i ritardi accumulati e aumentare la competitività delle imprese sui mercati esteri”.